Shigeru Ban, l’Uomo che Costruisce con la Carta

L’aver ricevuto questo premio è, per me, un grande onore ma, allo stesso tempo, devo stare attento: è importante continuare ad ascoltare le persone con le quali lavoro, sia per le commissioni che ricevo per abitazioni private, sia nel mio impegno umanitario nelle zone colpite da calamità. Per me questo premio è un incoraggiamento a continuare su questa strada, a crescere ma a non cambiare”.

Con questa frase l’architetto giapponese Shigeru Ban accoglie la notizia della vittoria del Pritzker Price 2014, il più importante premio per l’architettura al mondo; rigettando l’idea dell’architetto moderno come ideatore di progetti solo per privilegiati o per ricchi governi, Shigeru lavora spesso con vittime locali, studenti e altri volontari per le popolazioni colpite da disastri ambientali. Nel 1995, ha fondato un’organizzazione non governativa chiamata VAN (Voluntary architects network); con VAN, seguendo terremoti, tsunami, uragani e guerre, ha lavorato in Giappone, Turchia, India, Sri Lanka, Cina, Haiti, Italia, Nuova Zelanda e, attualmente, nelle Filippine. Shigeru inizia a dedicarsi a opere umanitarie in seguito al conflitto del 1994 in Ruanda, che vede milioni di persone in tragiche condizioni di vita. In quell’occasione propose un progetto di casa fatta con tubi di cartone al Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati e venne subito assunto come consulente; dopo il terremoto del 1995 a Kobe, in Giappone, l’architetto, progetta la celebre “Paper Log House,” per rifugiati vietnamiti della zona, con le fondamenta fatte con casse di birra e con sacchi di sabbia e con tubi di cartone per le pareti. Shigeru ha progettato anche la “Chiesa di carta“, un centro comunitario per le vittime di Kobe; che in seguito fu smontato e ricostruito a Taiwan nel 2008. Un altro progetto umanitario lo ha portato a termine nel nostro paese, scontrandosi con la burocrazia e la lentezza del Sistema italiano, progettando”L’Aquila concert Hall“, in seguito al terremoto che colpì il capoluogo abruzzese.

Abiamo raccolto per voi 10 immagini che sintetizzano il lavoro di questo grande esponente dell’architettura dei nostri giorni:

1. L’Aquila Concert Hall – L’Aquila, Italia, 2011.

Shigeru Ban L'AQUILA

La cerimonia di apertura venne tenuta dal celebre maestro Tomomi Nishimoto. Nel Luglio 2009, appena dopo il terremonto che distrusse la città, si decise di spostare il G8 nella città abruzzese; in questa occasione il governo giapponese annunciò la volontà di costruire l’edificio per supportare la ricostuzione. L’obiettivo era quello di creare una sala concerti che fosse solida, moderna e veloce da costruire.

2. Paper House, Yamanashi, Giappone, 1995.

Shigeru Ban Paper house-

La costruzione è definita, all’esterno e all’interno, da un profilo a S creato con 110 tubi di carta. Questo fu il primo progetto per il quale venne autorizzato l’uso di tubi di carta per un edificio permanente.

3.Paper Log House – Kobe, Giappone, 1995.

Shigeru Ban paper log house

Le fondamenta, come si vede dall’immagine, consistono in casse di birra con all’interno dei sacchi di sabbia; i muri sono fatti da tubi di cartone con un diametro di 106 mm e spessi 4 mm. Il costo dei materiali per un’ unità di 52 metri quadrati è al di sotto dei 2000 dollari; queste strutture sono inoltre semplici da dismettere e i materiali possono essere riciclati o riutilizzati facilmente.

4. Cardboard Cathedral – Christchurch Nuova Zelanda 2013.

Shigeru-Ban Cardboard Cathedral

Il terremoto del Febbraio 2011 di Christchurch inflisse forti danni alla cattedrale simbolo della città; in seguito a questo avvenimento a Shigeru venne richiesto di ideare una nuova cattedrale temporale. Tubi di cartone e container di 6 metri circa sono diposti in modo da generare una forma triangolare. La cattedrale, che ha una capacità di 700 persone, può essere usata anche come spazio eventi o concerti.

5. Naked House – Saitama, Japan, 2000.

Shigeru-Ban Naked House

Venne ideata da Shigeru in seguito alla richiesta di un cliente che cercava una struttura in grado di donare la privacy necessaria ai familiari ma che contemporaneamente fosse tale da non separare le persone l’una dall’altra: “Una casa che dia a tutti la liberà di seguire attività individuali in un atmosfera condivisa, al centro di una famiglia unita”. La struttura si erge lungo la riva di un fiume ed è attorniata da campi e da serre.

7. Temporary office – Parigi, Francia 2004.

Shigeru Ban Paper temporary Studio

Dopo essersi aggiudicato l’incarico per il progetto del Centro Pompidou di Metz, è stato necessario individuare una base d’appoggio su Parigi: a Shigeru dunque è venuta l’idea di costruire una struttura temporanea sul tetto del centro Pomidou della capitale francese, dal quale si potessero dirigere i lavori di costruzione del nuovo edificio. Lo stesso architetto ha dichiarato scherzosamente al Ted di Tokio che è stata un’ottima idea per non pagare l’affitto a Parigi; restava solo il problema che clienti e collaboratori dovevano pagare il biglietto al museo per incontrarlo.

8. Centre Pompidou – Metz, Francia, 2010.

Shigeru Ban pompidou

L’edificio, anche se dislocato a Metz, fa parte del centro Pompidou di Parigi; include un museo e un teatro. Grazie al grande tetto collocato nel parco e alle larghe finestre che ne illuminano tutto il perimetro, si crea una continuità tra lo spazio interno e l’esterno. Il tetto è formato da legno laminato con un motivo a esagoni, che ricorda un cappello cinese di bambù.

9.Paper pavilion, Madrid, Spagna 2013.

Shigeru Ban madrid paperpav

Il padiglione è composto da un muro  disposto a L, da 6 tubi di carta che fanno da colonne e un tetto a capriate sempre fatto con tubi di cartone. A scopo educativo degli studenti di architettura hanno partecipato alla creazione della struttura.

10. Paper Dome – Kobe/Taiwan, 1995/2008.

Shigeru Ban paper dome taiw

La chiesa ha giocato un ruolo di centro di incontro e scambio dopo il terremoto di Kobe. La Paper Church; nel 2005  venne smontata e poi ricostruita a Taiwan, in seguito ad un sisma.