Bombardati quotidianamente come siamo dalle più disparate e opinabili “innovazioni”, risulta difficile non perdere d’occhio quelle che invece potrebbero davvero essere ventate di rivoluzione in un panorama tecnologico ormai saturo oltre ogni limite. L’attuale livello di evoluzione tecnica propone una sempre maggiore continuità tra l’Idea come tale e la sua effettiva implementazione materiale. Un’accelerazione incredibile a questo processo è avvenuta con la comparsa del 3D printing: senza scendere in dettagli superflui, si tratta di una tecnologia che permette l’immediata produzione di un qualsiasi oggetto tridimensionale a partire da un modello virtuale, mediante deposizione computerizzata di strati del materiale al momento necessario.
È l’inverso della scultura: invece che lavorare un blocco rimuovendone le parti superflue, il computer crea un oggetto laddove poco prima non c’era nient’altro che aria deponendo sottilissimi strati dei materiali desiderati, un passaggio dalla realtà virtuale a quella materiale che ha dello sbalorditivo. I primi passi in questo campo risalgono agli anni ’80, quando le possibilità erano limitate alle realizzazioni di prototipi ingegneristici piuttosto semplici.