La bestemmia andata in onda a Capodanno sulla Rai ha scatenato un polverone mediatico. L‘Osservatore Romano e Famiglia Cristiana hanno puntato l’indice contro la televisione “ormai fuori controllo con l’alibi dello share”. Il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto ha avviato un’indagine interna sull’episodio e ha detto stop ai “filtri esterni ai programmi su quanto va in onda”. L’addetto al controllo degli sms è stato sospeso mentre l’autore della bestemmia si è scusato a modo suo: “Ho fatto una cavolata da ultimo dell’anno ma che ne sapevo io che la passavano veramente in diretta?”. Insomma, un vero patatrac.
Ma come mai la bestemmia, (ovvero pronunciare un’ingiuria o un epiteto offensivo contro una divinità), ha suscitato tanto clamore? In Italia la bestemmia è depenalizzata dal 1999 e non ricade più tra i reati. E’ però considerata un illecito amministrativo. In breve, si può essere sanzionati pecuniariamente. Inoltre bisogna considerare la storia religiosa dell’Italia dalla nascita dei cristianesimo ai giorni nostri.
Eppure sono in molti a voler sdoganare la bestemmia nel linguaggio comune. Nella letteratura la bestemmia è stata spesso contrastata da leggi mirate a sopprimerne la diffusione. Ciò non ha impedito che in alcuni casi la bestemmia facesse capolino tra i versi di un libro. L’ha usata anche il sommo poeta Dante Alighieri nella sua Divina Commedia, precisamente nell’ottavo canto dell’Inferno, mettendola in bocca a Vanni Fucci, ladro confesso. Ma non è stato l’unico poeta e scrittore a mettere la bestemmia nero su bianco. Qui di seguito ci sono altri 7 famosi autori che hanno, per esigenze letterarie, usato la bestemmia nei loro libri.