Sul futuro dell’informazione e dell’intrattenimento si è molto scritto e parlato. Anche noi di Smartweek abbiamo già affrontato la tematica, in particolare relativamente al fenomeno dell’on-demand (smartweek.it/la-nostra-vita-on-demand). In questi mesi, il dibattito si è però arricchito, grazie ad una vicenda che, molto probabilmente, segnerà la storia della televisione, per come viene tradizionalmente concepita. Stiamo parlando di Aereo, un’app nata circa due anni fa a Long Island (New York) e che è oggi al centro di un processo giunto addirittura alla Corte Suprema degli Stati Uniti.
Ma facciamo un passo indietro. Il servizio fornito dalla società di Chet Kanojia (già fondatore e CEO di Navic Networks, una compagnia pubblicitaria comprata da Microsoft nel 2008) è tanto semplice quanto geniale: con un pagamento di circa 8 dollari al mese, Aereo fornisce ai suoi clienti un’antenna, grazie alla quale si possono guardare su PC, tablet o smartphone tutti i principali canali televisivi statunitensi (come NBC, CBS, ABC, Fox, ecc.), semplicemente collegandosi ad internet. Nonostante possa sembrare incredibile, i segnali della maggior parte delle reti televisive sono infatti liberamente usufruibili con una qualsiasi antenna che li intercetti, senza bisogno di alcun pagamento. E, oltre a trasmettere i canali in diretta, l’app consente anche di registrare gli eventi, le trasmissioni, i film o le serie tv che si preferiscono, per poi guardarli in qualsiasi momento ed in qualsiasi luogo.