India, Egitto, Brasile, Argentina, Grecia. No, non è una lezione di Geografia, e neanche un Risiko tra amici. Sono alcune delle destinazioni che hanno accolto giovani intraprendenti italiani. Come? Semplice, grazie ad Aiesec. Aiesec? In molti ne hanno sentito parlare ma cosa sia veramente forse in pochi lo sanno. Ecco perché ce lo siamo fatti raccontare dal presidente di Aiesec Bologna, Davide Simonetti.
Ciao Davide, ci puoi raccontare come è nato Aiesec?
Aiesec non è un’associazione giovanissima, nasce infatti nel 1948 nel dopo guerra. La leggenda vuole che due ragazzi, un francese e un tedesco, si siano incontrati in una strada che collegava per l’appunto Germania e Francia; uno dei due stava facendo l’autostop, l’altro l’ha preso a bordo, e dopo essersi conosciuti avevano capito di avere molte cose in comune nonostante si fossero dichiarati guerra fino al giorno prima. Da questo fortuito incontro è nata Aiesec, un’organizzazione che ha come scopro primario la pace e lo sviluppo del potenziale umano. Una strumento creato dai giovani per i giovani, per permettere ai giovani di connettersi a vari paesi nel mondo e dare l’opportunità a studenti di conoscersi e viaggiare. In Italia siamo presenti dal 1954. Con un network di 127 Paesi nel mondo e più di 2400 università l’organizzazione è andata sviluppandosi nella direzione degli scambi internazionali.
A Bologna?
Esisteva da diversi anni. Abbiamo formalmente riaperto due anni fa, e stiamo crescendo rapidamente, grazie ad una rete che conta già 40 persone tra Bologna e Forlì.