Da quando l’Associated Press, la prima agenzia stampa internazionale, ha iniziato a pubblicare in modo automatizzato gli articoli in merito ai guadagni trimestrali di alcune aziende nel 2014, gli algoritmi sono entrati a far parte del mondo del giornalismo. Questa tecnologia, che consiste nell’utilizzare dei software per scrivere pezzi che verrebbero altrimenti scritti da giornalisti, viene denominata “giornalismo robot”.
Lo scopo di questa innovazione? Far scrivere a un computer un numero elevato di articoli in poco tempo e a basso costo. L’automatizzazione garantirebbe inoltre molti meno errori rispetto a quelli che potrebbe commettere un umano. Ma c’è di più: quando la tecnologia “lavora” bene, i lettori non riescono nemmeno ad immaginare che dietro a quello che stanno leggendo ci sia in realtà la “mano” di un robot.
Le notizie computerizzate potrebbero offrire diversi punti di forza. Tra questi il fatto che gli algoritmi sono in grado di produrre qualsiasi tipo di comunicato, dallo sport alle notizie finanziarie. La produzione di notizie automatizzate lascerebbe anche poco spazio all’incertezza e all’interpretazione, realizzando articoli oggettivi e imparziali. In più, il sistema riuscirebbe a coprire bene quei settori che hanno bisogno di continui e rapidi aggiornamenti, come ad esempio cronaca.
Un’occasione che potrebbe vedere la tecnologia del giornalismo robotizzato sfruttata al meglio è quella delle elezioni politiche. Si riuscirebbe così a fornire notizie dettagliate e in tempo reale delle campagne elettorali.
Tuttavia, se da una parte l’innovazione è in grado di offrire numerosi benefici che vanno dai costi contenuti al tempo impiegato, dall’altra parte presenta anche qualche limite. Per esempio, il sistema non è in grado di interpretare i dati ma li presenta in modo automatico sotto forma di articolo. Il lettore dunque, abituato agli articoli scritti dai giornalisti, si aspetterebbe una contestualizzazione di quei dati, che invece non è presente.
Magari tra qualche anno la tecnologia sostituirà del tutto la figura del giornalista. Per ora un possibile sviluppo potrebbe essere il lavoro congiunto di uomo e robot, in modo da riuscire a compenetrarsi, garantendo un lavoro ottimale.