Alitalia: Ennesimo Capitolo di una Saga

Alitalia è uno di quei fenomeni curiosi che rendono il nostro Paese peculiare anche agli occhi degli italiani medesimi. Un passato glorioso: la prima compagnia europea a operare esclusivamente con aerei a reazione nel 1969 non chiude un intero anno in positivo dal 2002. Per contestualizzare: Alitalia oggi trasporta in un anno lo stesso numero di passeggeri che trasportava negli anni novanta, 24 milioni, meno di un terzo di Air France. Poco importa che paragonare le due linee aeree sia cosa improponibile: in molti dichiarano che Alitalia non farà la cenerentola nel gruppo franco-olandese. Eppure una società che non ha riportato profitti negli ultimi dieci anni può spaventare anche gli investitori più volenterosi, e infatti neanche Air France-KLM, il maggiore azionista di Alitalia CAI con il 25%, sa cosa fare: raggiungere una posizione di controllo, lasciarsi diluire, stare alla finestra e non fare nulla – per ora l’ultima sembra essere l’opzione scelta.

La storia si ripete: per la seconda volta in quattro anni si cerca qualcuno che investa per evitare il fallimento, e per la seconda volta si parla molto dell’aspetto finanziario e poco di quello industriale. Air France, principale partner industriale, sarebbe disposta ad aumentare la partecipazione in Alitalia, ma a condizioni pesanti che vengono sistematicamente respinte dai sindacati e da alcuni membri del governo. Obiettivo obliquo di Air France sarebbe infatti mettere le mani sull’utenza italiana per farla confluire sugli scali di Parigi e Amsterdam, di fatto eliminando Fiumicino. Ovviamente, a Roma non amano questa soluzione e si pretenderebbe di far entrare Alitalia in modo paritario nell’alleanza, mantenendo intatto l’hub romano.