Alla Scoperta della Street Art Romena

Alcuni quartieri di Bucarest sono come dei labirinti, è facile perdere l’orientamento, girovagando per ore in cerca della meta prefissata. Ma a volte vagare senza cognizione può avere i suoi lati positivi, ti permette di scoprire posti che non avresti neanche immaginato, posti da lasciarti senza fiato e posti in grado di farti passare talmente tanti pensieri in testa da rischiare la paranoia. La maggior parte dei muri di questa città è in rovina, crepe nella migliore delle ipotesi squarciano la simmetria delle costruzioni, evocando sensazioni distruttive, al limite del dolore. Ad affievolire questo sentimento è intervenuta l’arte urbana, in grado di ridare vita a qualcosa di spento, capace di colorare ed emozionare, nascondendo significati più profondi in un semplice -si fa per dire- murales.

Passeggiando per Bulevardul Nicolae il lento progredire della folla distoglie l’attenzione dall’ingresso di un parco macchine, all’apparenza un comune garage in una delle vie principali della città. Ma basta soffermarsi un momento e sporgere la testa al di là dell’entrata per capire il fascino emanato dal Ciclop Garage, primo parcheggio multipiano di Bucarest costruito nel 1923. L’edificio doveva essere convertito in uffici amministrativi, ma una seconda possibilità non la si nega a nessuno, motivo per cui è stato trasformato in uno spazio d’arte alternativa. Era il 2013 quando il gruppo Work in Progress decise tramite un intervento artistico di far rivivere quest’area sotto un’altra luce, dando un nuovo senso alla sua esistenza. Una volta varcata la soglia l’interesse viene immediatamente richiamato dalla mastodontica tela calante dal soffitto, l’installazione è stata creata da tre artisti romeni: Obie Platon, Irlo e Homeboy; rappresentazione moderna del Peccato Originale, visione di Adamo ed Eva in chiave 2.0.

Street Art Bucarest 2