Dalla muffa la penicillina, da una sbronza con gli amici la Coca-Cola, le grandi scoperte sono frutto di incidenti. Ed è proprio la serendipità ad avvicinare Ana Roš alla cucina.
Figlia di una giornalista e di un medico, il percorso di Ana Roš, inizialmente costellato di trattative diplomatiche, subisce una brusca interruzione quando conosce il suo attuale marito, Valter.
Come in molte storie d’amore, lei decide di andare contro il volere dei propri genitori per seguire il suo cuore. Sentimento che la spinge ad acquisire il ristorante della famiglia di lui nella remota Soča Valley, in Slovenia.
Apparentemente questo non avrebbe dovuto scombinare i piani di Ana Roš, la promettente diplomatica e orgoglio dei genitori. Si trattava di una breve pausa per avviare il ristorante, nonostante peccasse di assoluta inesperienza in campo culinario e manageriale.
Tuttavia, la serendipità ci aveva visto lungo. Dopo quasi vent’anni la Slovenia ha fatto il suo ingresso trionfale nella gastronomia mondiale grazie al ristorante di Ana Roš, la quale ha partecipato a un episodio della serie firmata Netflix Chef’s Table ed è stata eletta miglior Chef femminile del 2016 a livello mondiale.
Se qualcuno avesse mai pensato che la vita di Ana Roš avrebbe preso questa piega? Decisamente no.
Non c’erano segnali, avvisaglie o qualche indizio che destasse il sospetto sul talento innato della ragazza per la gastronomia. Si sapeva soltanto che eccelleva in ogni materia e coltivasse i suoi hobby con grande diligenza e passione. Perciò, una volta acquistato il ristorante Hiša Franko, il fatto di portarlo ai livelli più alti dell’arte culinaria mondiale è stata una naturale conseguenza dello spirito imprenditoriale.
Il cammino è stato lungo, soprattutto considerando che la Slovenia è reduce da anni di isolamento e comunismo, durante i quali non ha potuto costruirsi un’identità culinaria. D’altra parte Hiša Franko era un semplice ristorante sperduto gestito dai genitori del marito Valter.
Il cambiamento è arrivato quando Roš ha iniziato a sperimentare varie combinazioni di ingredienti autoctoni. L’eureka si è manifestato con il topinambur. Più precisamente, Ana Roš vedeva un allevatore nutrire i maiali e i cinghiali selvatici con la rapa tedesca da lui stesso coltivata.
Da quel momento, la giovane chef ha iniziato a provare varie combinazioni di sapori, dalle quali si è sprigionata l’irrefrenabile curiosità di scovare nuovi prodotti locali, coltivati con i metodi tradizionali.
Il ristorante si è affacciato sul mercato con un approccio chilometro zero e una catena di fornitori di circa sessanta persone. Questo non solo ha garantito la valorizzazione dei prodotti locali, ma ha consentito di riportare alla luce le antiche tradizioni. Il tutto è accompagnato da un buon calice di vino consigliato dal marito sommelier, Valter.
Voto finale: un menù squisito, il premio di miglior chef donna del mondo e la consapevolezza di gareggiare a testa alta con i grandi della cucina senza aver ottenuto neanche una stella Michelin. Per il momento la cucina slovena brilla di luce propria grazie alla genuinità di Ana Roš.