Il 26 settembre del 1973, è venuta a mancare un’attrice italiana dal talento straordinario, Anna Magnani. Nel corso della sua carriera cinematografica è diventata il simbolo del cinema del nostro paese. Il successo lo conquista grazie alle sue interpretazioni drammatiche. La sua carriera è folgorante.
Vittorio De Sica, offre all’attrice una parte di rilievo nel film Teresa Venerdì nel 1941. Raggiunge la notorietà nel 1945, vincendo il suo primo nastro d’Argento nel film Roma Città Aperta. La pellicola è diretta da Roberto Rossellini, con il quale intratterrà una relazione amorosa. In questo film, l’attrice interpreta una delle scene più famose del cinema Neorealista, una moglie corre dietro a un camion tedesco (al cui interno si trova il marito) e viene fucilata dai soldati nazisti.
Anna Magnani è stata, anche, la prima interprete italiana a vincere il premio Oscar. Nel 1956 conquista la statuetta come miglior attrice protagonista per l’interpretazione del film La rosa tatuata. È protagonista in Mamma Roma, film diretto da Pier Paolo Pasolini. Purtroppo tra i due non si creò un rapporto lavorativo sereno. Lei accusò il regista di averla usata e Pasolini non rimase soddisfatto dell’interpretazione. Agli inizi degli anni settanta, esordisce in televisione sotto la regia di Alfredo Giannetti nel ciclo di tre film Le tre donne. Il 1972 è l’anno della sua ultima apparizione cinematografica, nel film di Federico Fellini Roma. La capitale è descritta in modo esuberante e visionario, attraverso i ricordi di un giovane arrivato alla stazione di Termini prima della Seconda Guerra Mondiale. L’attrice si spegne a Roma, a causa di un tumore, in una clinica zona Parioli, assistita dal figlio Luca a da Rossellini. Anna Magnani piace per le sue interpretazioni toccanti e quell’aria un po’ sofferta con cui conquista lo schermo. Una diva insolita, lontana da riflettori e lustrini. Per cogliere lo spirito dell’attrice italiana è eloquente la celebre frase detta dalla stessa al truccatore “Lasciami tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una. C’ho messo una vita a farmele!”.
Teresa Venerdì – 1941
Il bandito – 1946
Con Ben Gazzara e Totò
Abbasso la Ricchezza – 1946
Roma Città Aperta – 1945
L’Amore – 1948
Mamma Roma – 1962