Per scoprire come andranno le vendite al pubblico, bisognerà attendere ancora qualche settimana. Per saggiare quali siano le aspettative intorno ai nuovi prodotti di casa Apple, invece, è bastato osservare l’andamento del titolo in borsa all’indomani della consueta presentazione settembrina, oltre alle reazioni degli esperti.
Se il buongiorno si vede dal mattino, infatti, l’orizzonte a Cupertino sembrerebbe tutt’altro che florido. Il titolo crollato del 2.7%, gli analisti apparsi pessimisti circa gli scenari di mercato per i nuovi “melafonini” e i tanti dubbi da parte degli appassionati. Sul banco degli imputati c’è soprattutto uno dei grandi attesi di giornata: l’Iphone 5c, il primo smartphone targato Apple a potersi fregiare del titolo di modello lowcost. Peccato che il prodotto sembri essere piuttosto una dichiarazione di intenti che non una vera rivoluzione per il marchio californiano. Il motivo è semplice: lo scarto, in termini di prezzo, col fratello maggiore e nuovo modello di punta, l’Iphone 5s, non sembra giustificare la definizione di modello a basso costo. Ecco spiegato uno dei motivi che hanno portato gli analisti a preventivare un possibile flop nelle vendite. In particolare Scott Craig, analista di Bank of America, ha definito “la mancanza di un vero iPhone di fascia bassa” come l’elemento mancante per poter “aumentare la penetrazione nei mercati emergenti” da parte di Apple.
Come se non bastasse, anche l’altro modello di Iphone presentato, il 5s, sembra non convincere critica ed osservatori. “Privo di vera innovazione”: ecco come lo ha definito l’analista di casa Credit Suisse, Kulbinder Garcha. “Con un nuovo processore, una migliorata performabilità della fotocamera e nuove funzionalità del sensore di movimento”, il modello di punta sembra presentare semplici “evoluzioni, piuttosto che cambiamenti rivoluzionari”. Di certo, non un gran biglietto da visita.
Quello che rende scettici gli analisti, insomma, è la capacità che Apple avrà, da una parte di fronteggiare i suoi mercati canonici di riferimento; dall’altra di aggredire i mercati emergenti, nei confronti dei quali una strategia più audace in termini di lowcost avrebbe certamente giovato tutti dubbi che verranno fugati nelle prossime settimane. Intanto però, con dei competitor sempre più agguerriti (nonostante l’inarrestabile declino dello storico rivale Blackberry), in casa Apple si attendono i primi riscontri oggettivi con fiato sospeso e le dita incrociate.