Dopo “Archiset”, e “Archimachine”, l’architetto e illustratore italiano Federico Babina ci propone la sua ultima originale creazione: “Archimusic”. In questa nuova serie di poster l’artista si propone di tradurre le melodie ed i testi di alcune delle canzoni più famose della storia – da “Wish You Were Here” dei Pink Floyd a “Hey Joe” di Jimi Hendrix – in creativi complessi architettonici, fondendo suoni e materiali di costruzione, ritmo e spazio, in una strabiliante sintesi tra l‘incorporeità della musica e la materialità dell’architettura.
“L’idea era di prendere spunto da qualcosa di intangibile come la musica, dando corpo, luce e colore a musica e musicisti. Un esercizio per disinibire i sensi e cercare di ascoltare l’architettura e osservare la musica. Essere guidati da una sequenza di note per dare forma e vita all’architettura” dice Babina.
Una composizione articolata con una struttura precisa in cui “in orizzontale si leggono alcune linee melodiche di base, mentre in verticale si rivelano armonie e dissonanze.”
“Un edificio”, prosegue Babina, “come una progressione armonica segue il movimento delle corde. Una progressione spaziale equivalente alla progressione armonica attraverso le corde. Genera un ritmo di consistente e nullo che riproduce la sequenza di note e i silenzi.”
L’architetto italiano non ha solo saputo fondere insieme due forme d’arte distanti, ma se, come credeva Goethe, “la musica è architettura liquida e l’architettura è musica congelata”, con questa sintesi, ne ha completamente trasceso i fondamentali “passaggi di stato“.
“So What” di Miles Davis
“Bohemian Rhapsody” dei Queen
“Let It Be” dei Beatles
“Billie Jean” di Michael Jackson
“Requiem” Wolfgang Amadeus Mozart
“Every breath you take“ dei Police.
“No Surprises” dei Radiohead
“Naima” di John Coltrane
“Wish You Were Here” dei Pink Floyd
“Love Will Tear Us Apart” dei Joy Division
“Space Oddity” di David Bowie
“My Funny Valentine” di Chet Baker
“Light My Fire” dei Doors
“Song 2” dei Blur
“Joga” di Björk
“Confirmation” di Charlie Parker
“River Man” di Nick Drake
“Smells Like Teen Spirit” dei Nirvana
“Hey Joe” di Jimi Hendrix
“Me Gustas Tu/Desaparecido” di Manu Chao
“Suite per violoncello n°1” di Johann Sebastian Bach
“Seven Nation Army” dei White Stripes
“Morning Passages” di Philip Glass
“O Superman (For Massenet)” di Laurie Anderson
“Can’t Help Falling in Love” di Elvis Presley
“Rehab” di Amy Winehouse
“Entre Dos Aguas” di Paco de Lucìa