Da alcuni mesi si vocifera riguardo al futuro di Aston Martin che, dopo svariati anni di perdite, avrebbe avviato un piano di risanamento che la starebbe conducendo verso la valutazione di una totale cessione o, più probabilmente “sbarcare” in borsa, seguendo l’esempio di Ferrari.
Pare infatti che Investindustrial della famiglia Bonomi e altri investitori del Kuwait abbiano chiesto alla banca Lazard, specializzata nella consulenza, una stima del valore che si aggirerebbe intorno ai 2,3 o 3,4 miliardi di euro.
Quella che è tra le più famose case automobilistiche, anche dal punto di vista simbolico grazie all’essere ormai nota come l’auto di James Bond, ha avviato un piano di rilancio in realtà molto più ampio, che vede la quotazione in borsa non come unica fonte di salvezza ma come un tassello, di una crescita, che sembrava ormai senza speranza.
L’anno appena trascorso è stato infatti chiuso in positivo per la prima volta dopo quasi sette anni in cui si registravano esclusivamente perdite. Occorre dunque chiedersi quale sia stato il piano attuato e quali i punti salienti che hanno permesso il raggiungimento di tale risultato.