Frequentare i corsi, sostenere gli esami, fare una buona tesi. Sembrerebbe non mancare nulla per laurearsi senza problemi. Ma, come molti sapranno, non è affatto così. I luoghi del sapere e della ricerca ai massimi livelli non si sono mai liberati e, molto probabilmente, non si libereranno mai di alcuni tanto caratteristici quanto ingenui e, in un certo senso, inquietanti tabù. Chi non ha mai sentito parlare delle leggende metropolitane del proprio ateneo? Chi non si è mai fermato ad un passo dal “mettere a repentaglio” la propria laurea? C’è poco da fare: queste piccole superstizioni sono ormai diventate parte della tradizione delle città universitarie in cui sono nate. Non ci resta che andare a conoscere questi temutissimi tabù, ateneo per ateneo.
Gli studenti bolognesi, che si possono fregiare di appartenere all’Università con la storia più lunga nel Belpaese, devono però fare attenzione a ben due requisiti per riuscire ad attraversare indenni il loro percorso di studi. Infatti, devono non soltanto rinunciare a portare parenti ed amici in visita sulla Torre degli Asinelli, ma persino evitare accuratamente di attraversare, magari distrattamente, Piazza Maggiore in diagonale. Pena, l’eterna condizione di “bamboccioni”.