Confucio, padre fondatore di una delle tradizioni filosofiche, morali e politiche dominanti nella Cina antica, i cui insegnamenti tuttora condizionano in modo non marginale la cultura prevalente nell’Asia orientale, in una dei suoi più noti aforismi recitava: “Avere la coscienza pulita è segno di cattiva memoria.”
Ed è a 25 anni esatti dalla feroce repressione della protesta popolare di Piazza Tienanmen, che, in una delle “risposte più aspre e dure mai viste” da quel 4 giugno 1989 secondo Maya Wong di Human’s Right Watch, il Governo di Xi Jinping dimostra di non avercela affatto una coscienza. E se ce n’ha una, considerando l’ulteriore tentativo di offuscare la memoria di quel giorno, questa è ancora macchiata del sangue dei protestanti cinesi.