Bajau Laut: Gli Ultimi Nomadi Marini

I Bajau Laut sono una delle ultime vere popolazioni di nomadi marini rimaste. Gruppo etnico di origine malese, i Bajau hanno vissuto per secoli la loro vita quasi interamente in mare, nel tratto tra la Malesia, le Filippine e l’Indonesia. Negli ultimi decenni, molti sono stati costretti a stabilirsi permanentemente sulla terra ferma, anche se un buon numero di loro si riferisce ancora all’oceano come a “casa”, vivendo su delle lunghe barche chiamate “lepa lepa”.

Tradizionalmente, pescano con le reti e sono degli esperti apneisti, capaci di raggiungere profondità improbabili per chiunque alla ricerca di perle e cetrioli di mare, o semplicemente a caccia di pesci con un fucile subacqueo. Purtroppo queste tecniche tradizionali sono state in gran parte sostituite dalla pesca con il cianuro d’idrogeno e la dinamite, pratiche guidate principalmente dal commercio di pesce fresco, un’industria il cui valore globale è stimato a 1 miliardo di dollari. L’epicentro di questo commercio è Hong Kong, mentre l’Indonesia fornisce la maggior parte del pesce, pari a quasi il 50% di tutte le importazioni.

La cosmologia Bajau tradizionale, un sincretismo di animismo e Islam, rivela un rapporto complesso con l’oceano, che per loro è un’entità vivente dalle multiple forme. Ci sono spiriti nelle correnti e nelle maree, nelle barriere coralline e nelle mangrovie.

In questo reportage fotografico, James Morgan, un fotogiornalista pluripremiato, ci propone le sue immagini più belle di quello che ha più volte definito lui stesso “Il Popolo del Mare”.

Mentre alcuni giovani Bajau nascono ora in barca, il mare rimane il loro parco giochi. Qui Enal giocan con uno squalo come fosse un docile animale domestico; Wangi Wangi, Indonesia

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“The Coral Triangle” è un vasto tratto di mare di circa sei milioni di kmq, che comprende Indonesia, Malesia, Timor-Leste, Papua Nuova Guinea, Filippine e le Isole Salomone. La zona si dice contenga qualcosa come il 75% dei coralli del mondo e ospita migliaia di specie di balene, squali, tartarughe, tonni e molti altri pesci a rischio estinzione; Papua Occidentale, Indonesia

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Tradizionalmente dei cacciatori, i Bajau si procurano il cibo con la pesca ad apnea. Pulau Papan, Isole Togian, Indonesia

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Una raccolta delle tradizionali “lepa lepa” Bajau, le barche costruite artigianalmente dalla popolazione, a largo della costa di Pulau Banjko. Sempre più Bajau stanno abbandonando le il proprio stile di vita nomade per stabilirsi in case permanenti nei villaggi, anche se una buona parte vive ancora in mare.

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L’attuale generazione di Bajau potrebbe essere l’unica a trascorrere tutta la vita in mare. Non v’è dubbio che qualche straordinario tipo di conoscenza è in pericolo di scomparire in questo modo. Una conoscenza che potrebbe essere fondamentale per preservare il Coral Triangle e gli oceani del mondo.

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Ibu Diana Botutihe è una delle poche persone rimaste ad aver vissuto tutta la vita in mare, visitando la terra solo ad intermittenza e per pura necessità al fine di commerciare il pesce per il riso ed acqua. Qui è ritratta sulla propria barca a Sulawesi, in Indonesia.

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Amja Kasim Derise si cucina la propria cena a “casa” su una delle tradizionali barche “lepa lepa”. La parte posteriore della barca è utilizzata per cucinare, il centro per dormire e la parte anteriore per pescare. Sulawesi, Indonesia.

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Jatmin, uno specialista della caccia al polpo, portato il pescato fresco alla propria barca nelle acque profonde a largo della costa di Sulawesi, in Indonesia.

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Jatmin in emersione con la propria preda tra le mani. I Bajau spesso utilizzano delle lance per stanare le creature dai propri nascondigli. Sulawesi, Indonesia.

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Questi due bambini sono di una famiglia Bajau che ha preso la residenza in una delle innumerevoli isole disabitate lungo la costa di Sulawesi. Incapaci però di sbarcare il lunario sulla terra ferma sono tornati a vivere in mare per vivere in maniera autosufficiente.

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Un pescatore Bajau al largo di Wakatobi, Indonesia.

Hand fishing for garupa in Wakatobi, Indonesia.

La pesca con il tradizionale “amo e lenza”, diversamente dall’utilizzo del cianuro, porta delle prede più piccole e quindi profitti minori. Mentre i pescatori e le compagnie esportatrici si stanno sforzando di continuare con questo metodo sostenibile di pesca, quello che dovrebbe accadere sarebbe un radicale cambiamento nella natura della domanda dei consumatori.

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Moen Lanke stacca le vongole dalla barriera con l’ausilio di una sbarra di ferro. Trattiene a lungo il respiro per completare il lavoro. Sulawesi, Indonesia

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Moen Lanke, qualche secondo dopo l’apnea per raccogliere le vongole. Il peso dell’arnese lo trattiene sul fondo dell’oceano e gli consente di “correre” lungo le scogliere. Per aggirare il problema della “compensazione”, è pratica comune tra le persone di Bajau farsi scoppiare intenzionalmente i timpani in tenera età.

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Ramdan strappa un astice dai fondali marini; Torosiaje, Indonesia.

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Un Bajau cattura con reti e lance una razza. Torosiaje, Indonesia.

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Il governo indonesiano si è impegnato a far spostare i tradizionalmente nomadi Bajau, nelle comunità insediate sul territorio. A Torosiaje, molto Bajau lasciarono le case fornite dal governo per costruire questi villaggi di palafitte ad un km a largo dalla costa. Sulawesi, Indonesia.

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Una giovane ragazza Bajau cammina nell’acqua alla ricerca di crostacei e cetrioli di mare. Il percorso di autosufficienza inizia in tenera età, dal momento che imparano le tecniche vitali per procacciarsi del cibo nelle secche. Sulawesi, Indonesia

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I Bajau sono degli abili apneisti, capaci di scendere ad una profondità incredibile in cerca di cibo e altre creature marine. Togian Island, Indonesia

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