Nella piana pordenonese (a pochi chilometri dalla sede di un grosso gruppo di elettrodomestici che intende chiudere) c’è una impresa che produce frigoriferi grandi come un armadio, a 2 ante, da 230 kg, destinati ai ricchi che se lo possono permettere: design impeccabile che sin dalla nascita si è avvalso della matita di Giorgetto Giugiaro, un frigorifero ricco di brevetti, produzione conto terzi per nomi del gotha degli elettrodomestici, gli inglesi di Aga, i francesi di La Cornue, e poi Whirpool ed Indesit che ci mettono sopra il loro marchio per questi prodotti “altissima gamma” che vogliono inserire nei loro cataloghi.
Nel 2013 la produzione è raddoppiata e per il 2014 si attende un +30%, con un export che supera il 70%. Numeri piccoli, 1.500 pezzi che in 3 anni potranno diventare 3.000, roba da Rolls Royce dei frigoriferi: un segmento a forte redditività che però, avendo numeri piccoli, non viene considerato profittevole produrre internamente dai grandi nomi del “mass market” elettrodomestico che allora si rivolgono ad Antonio Baron Toaldo, l’imprenditore che ha inventato i frigoriferi da fiaba, anzi da Fhiaba.
“Bella, in passerella” è la rubrica che vuole far conoscere casi di successo di imprese italiane, che sono tante ma sembrano “merce rara” in un paese che sta perdendo la capacità di riconoscere le eccellenze di tecnologie, “saper fare”, piccoli e grandi “campioni”, uomini e donne che ogni giorno lottano perché credono nelle loro capacità. Belle imprese. Da passerella.
Photo credit: Fhiaba.com