Bob Diamond, ex CEO di Barclays: dalla City all’Africa

Inutile tentare di spiegare la perdita di reputazione che avvolse Mr. Diamond in seguito all’emergere dello scandalo. A quanto pare però, non intende ancora darsi per vinto ed è recentemente tornato a Londra con un nuovo progetto bancario per l’Africa. Forte della sua partnership con Ashis Thakkar, attuale amministratore delegato del conglomerato da 1 bilione di dollari, Mara Group, al capo di business in ben 19 Paesi africani, Atlas Mara Co-Nvest Ltd, ha recentemente raccolto 350 milioni di sterline durante l’OPA, guidata da Citigroup, presso il London Stock Exchange. I due amministratori delegati hanno personalmente investito nel progetto 20 milioni di sterline ciascuno e in poche settimane hanno superato la soglia limite di 290 milioni di sterline richiesta per quotare le loro azioni sulla piazza d’affari britannica.

Secondo un recente comunicato di Atlas Mara, i profitti del gruppo deriveranno da miglioramenti operativi in seno alla società target e da possibili acquisizioni complementari, ma le società oggetto di tali operazioni dovranno essere a capo di business in mercati caratterizzati da evidenti motori di crescita su larga scala. Bob Diamond non ha mai fatto mistero del suo interesse per l’Africa, già sede del lavoro della sua fondazione. La scelta dell’Africa come continente in cui investire risorse non è certo dettata però da un’ottica solidaristica. L'Africa presenta evidenti gap di offerta bancaria, soprattutto in seguito alla crisi finanziaria globale che ha portato le banche europee ad indirizzare gli sforzi prevalentemente entro i confini nazionali. Basti pensare che solo un quarto della popolazione possiede un conto corrente e meno del 5% possiede una carta di credito. Inoltre il continente, secondo l’International Monetary Found, nel 2014 registrerà un tasso di crescita di 6,4 punti percentuali, dopo aver salutato l’anno appena concluso con 5,6 punti di crescita stimati.