Bubble Porn: quando il Porno è Edulcorato dalle Bolle

In questi giorni poco più di due milioni di clic su Youtube hanno fatto gridare al fenomeno. Prendete un’immagine di una o più persone intente in azioni facilmente fraintendibili se l’immagine viene ricoperta da riquadri a forma circolare creando un effetto “bubble”. Nasce così il “bubble porn” e c’è già chi grida alla nuova rivoluzione del porno fraintendibile a portata di Youtube, vero censore in passato di qualsiasi cosa che potesse urtare la sensibilità degli utenti di tutte le età. Il bubble porn non è altro che una scena mimata di falsi atti sessuali creati con l’ausilio di strumenti (giochi, utensili per la casa, comparse) che ha come protagoniste delle persone semplicemente in costume da bagno. L’effetto del vedo-non vedo induce il voyeur di turno a consumare filmati in maniera virale, pensando all’effetto sorpresa o semplicemente ironizzando sulla sagacia e sulla genialità di alcune trovate a finto sfondo sessuale.

Nell’era del porno fruibile da qualsiasi dispositivo, Google Glass compresi, ci si chiede come mai un simile utilizzo della rete possa generare così tanto successo. Al di là di coloro che ritrovano la causa nella psicologia o nella letteratura ante-litteram, si può innanzitutto ritrovare l’interesse nel fatto che l’effetto creato induce molti lettori alla curiosità di capire come andrà a finire quel determinato porno “bollizzato”. In alcune culture come quella giapponese, da sempre grandi consumatori del genere, l’utilizzo di tecniche di questo genere viene visto positivamente proprio per la repulsione dell’intimità violata (l’hard girato in territorio cinese o nipponico ha sempre l’effetto velato proprio perché gli asiatici non amano l’esplicito). Nella cultura europea, il ritorno alla maschera, un po’ effetto “Drive In” o “Benny Hill Show”, coloro che hanno sdoganato l’associazione nudismo soft/comicità, sicuramente richiama attenzione e suscita divertimento e curiosità al popolo dei guardoni del web. L’effetto è quello della malizia altisonante, dell’imbarazzo a tutti costi, della risata americana da film adolescenziali all’American Pie o ai più rimpianti B-movies italiani.

Insomma, non si sa se il bubble porn avrà ulteriori sviluppi, dalle parodie ai cloni con protagonisti famosi (Jimmy Fallon o Ellen De Generes pare stiano già prendendo spunti), ma possiamo sicuramente dire che, in tutto il mondo, per una ragione o per un’altra, la figura dei guardoni della rete è ampiamente presente e vive ormai di una vita e di un voyeurismo proprio.