Cecere Management, Smartweek incontra Yari Cecere: “Soltanto la dedizione paga”

Ci sono casi in cui si comprendere di essere dei predestinati, un fil rouge che collega passato e presente e tu non puoi far altro che stare al gioco. A spiegare la differenza tra un semplice passaggio generazionale e chi ha la stoffa per ripartire e innalzare un impero è un giovane ragazzo campano che ha iniziato una vera e propria scalata, a livello imprenditoriale, verso una cima ancora incontaminata. Si presenta in orario e mentre mi soffermo a guardare i suoi polsini perfettamente stirati, ridiamo sui cantieri a cielo aperto che invadono le strade principali di Milano, “arrivare è davvero impossibile”, ma a Yari Cecere le difficoltà non spaventano. Infatti, neanche ventenne, ha saputo tracciare nuovi itinerari passando attraverso quelli già disegnati dal padre e, oggi, l’azienda che porta il suo nome, una holding in realtà, gode di ottima reputazione nutritasi nel corso degli ultimi anni, tra le prime a livello regionale, riconosciuta meritocraticamente da esperti del settore per criteri di innovazione legati all’efficienza energetica e alla sostenibilità. Infatti, Yari, ambizioso ma con i piedi ben piantati per terra, terminati gli studi in tempi da record presso la Luiss di Roma, partecipa a meeting di Confindustria Giovani e, soprattutto, distribuisce le conoscenze acquisite – “Giuseppe Conte è stato il mio professore di diritto privato”, nella vita di tutti i giorni, ovvero il suo lavoro. Sembra strano, infatti, credere che un giovane di 24 anni possa trascorrere gran parte del proprio tempo lontano da amici, bar, partite di calcetto e così via. Beh, se si vuole arrivare in alto, bisogna impegnarsi, dedicarsi totalmente, “soltanto la dedizione paga”, nei confronti di un progetto che sembra non avere mai scadenza, perché fa rima con vita. “In realtà conduco una routine pari a quella di un 40enne, iperbolicamente parlando, ma non mi pesa. Siamo tra i leader nel nostro settore e voglio ampliare sempre più il perimetro abbracciando anche l’area metropolitana di Milano. Abbiamo già avuto dei contatti e sono stato personalmente sui cantieri di Porta Nuova. Il nostro modo di lavorare è esattamente basato sugli stessi parametri, innovazione e sostenibilità”. La Cecere Management vive un fantastico presente e, sicuramente, grazie alla determinazione e alla grinta di Yari arriverà a toccare vette inesplorate. A caffè terminato il nostro ospite attende l’auto e scappa in Università Bocconi per la presentazione di un libro. Probabilmente è questo il suo segreto, la voglia di non fermarsi mai. Ma Yari, come ogni stacanovista, non ne ha la minima consapevolezza.

Come nasce la tua azienda?

“Circa 5 anni fa ho deciso di costituire un gruppo imprenditoriale con a capo la holding Cecere Management, focalizzata su prodotti che rispettano i criteri di efficienza energetica, su un target molto alto. I prodotti sono selezionati, vi è business model studiato attorno al cliente, ciò che conta per noi è il soddisfacimento di questi ultimi. Ci siamo distanziati molto dal vecchio modello di costruttore sempre esistito ovvero colui che basa il suo operato sulla quantità e non sulla qualità.”

E’ stata una scelta obbligata o dettata dalla passione?

“Fin da piccolo, seguendo i lavori che portava avanti mio padre, mi sono appassionato a questo mondo. La sua presenza ancora oggi è importante infatti insieme abbiamo deciso di costituire una nuova società, apportando innovazione anche rispetto ai lavori che ha svolto nel corso della sua carriera. Tuttavia, dopo la crisi del 2008, chi adottava tale modello di business, arrugginito, si è visto soccombere.”

Quali strumenti ti sono servizi per costituire una nuova società?

“Io ho studiato tanto, mi sono documentato e ho voluto dare un contributo legato alle tematiche di innovazione a livello energetico che oggi sono alla base di qualsiasi progetto. Guardo con particolare interesse all’area di Porta Nuova di Milano, visitando tutti gli appartamenti ho preso spunto e cercato di apprendere poiché la reputo la zona più innovativa a livello di costruzioni che c’è in Italia.”

Quindi un lavoro di documentazione non superficiale…

“Alla base di tutto vi è una costante ricerca, per ripartire ho studiato i modelli organizzativi delle aziende leader in Europa e abbiamo adottato gli stessi parametri all’interno del gruppo. Inoltre, occupiamo tutta la filiera dello sviluppo immobiliare, dalla commercializzazione, non esternalizziamo ad agenzie immobiliari, la vendita la curiamo personalmente in modo da avere un maggior controllo, l’obiettivo è sempre quello di trasmettere un qualcosa al cliente, cogliere le loro esigenze e non deludere le aspettative. E’ importante saper ascoltare e cogliere tutte le sfumature.”

Curate, mi sembra di capire, tutte le fasi del progetto…

“Abbiamo parlato della fase di chiusura ma importante è soprattutto il momento della costruzione, della progettazione. E’ giusto seguire a 360 gradi tutto il percorso. Siamo partiti dall’area di Napoli Nord, mio padre ha sviluppato tanto in quella zona, attualmente siamo un punto di riferimento a livello regionale. Tuttavia il mio obiettivo è quello di approdare a Milano, sono già in trattativa per varie operazioni, per poi espanderci in realtà ancora più internazionali come Londra, Parigi, New York.”

Hai più volte rivendicato i tuoi studi. Qual è stato il tuo percorso?

“Senza un buon bagaglio di conoscenze è difficile realizzare qualcosa di concreto. Io sono andato a vivere a Roma a 18 anni per frequentare l’Università Luiss Guido Carli, la facoltà di impresa e management, ho avuto professori di spessore come l’ex Presidente Istat Biggeri o Giuseppe Conte, attuale Premier. Le loro lezioni più che nozionistiche erano incentrate su esperienze professionali e questo mi ha aiutato tanto. Inoltre anche l’ambiente della capitale ha nutrito fortemente la mia ambizione.”

Avete avuto dei feedback positivi grazie ai nuovi parametri adottati, vero?

“Abbiamo partecipato tramite la Bosch a un concorso tra aziende che rispettano i criteri di eco sostenibilità, abbiamo presentato il nostro progetto e siamo arrivati tra i finalisti durante la cerimonia di premiazione. E’ una tematica molto importante che ci sta a cuore, nel mese di ottobre ci sono state catastrofi naturali a cui il nostro paese non è abituato. Bisogna studiare dei piani che vadano a tutelare le prossime generazioni.”

Il mondo dell’edilizia è cambiato soprattutto in seguito alla crisi del 2008…

“Mi dispiace ammettere che pochi adottino in realtà questi criteri, anche se viene ammesso il contrario, ormai c’è scritto classe energetica A dappertutto invece bisogna adottarli già nella fase di progettazione, portando il tutto a determinati standard qualitativi. Siamo stati tra i primi ad adottare questi parametri e posso vantare anche un altro primato relativo alle campagne marketing alle spalle dell’azienda, che fino a qualche anno fa nessuno utilizzava. Probabilmente non c’è stata neanche in passato questa esigenza perché durante il boom edilizio si vendeva molto su carta. Adesso è cambiato tutto e ci si basa sulla qualità. Pertanto lo scorso anno ho partecipato al corso della SDA Bocconi in marketing immobiliare dove si è creato un gruppo, dei promotori in Italia che cercano di portare la strategia di marketing nel settore del real estate che ad oggi necessita di questa innovazione.”

Alla base di tutto sembra esserci la capacità di reinventarsi…

“L’essenza di un’azienda sta nel sapersi adeguare ai tempi che cambiano, la nuova generazione è quella che oggi si muove tramite internet quindi bisogna cavalcare l’onda perché sarebbe impossibile contrastare il trend del momento. Noi agiamo portando un bagaglio conoscitivo all’interno dell’azienda che sappia supportare determinate richieste, anche relative al mondo digitale. Noi abbiamo investito tanto sui portali social, già 3 o 4 anni fa.”

Che consiglio daresti ai giovani imprenditori che si trovano in difficoltà?

“Ciò che distingue un imprenditore di successo da un altro, nonostante l’ambizione, è la perseveranza. Non basta avere una buona idea, bisogna essere determinati perché su cento idee magari soltanto una ne va in porto. Inoltre le idee maturano e mutano nel tempo.”

Racconta ai nostri lettori come trascorri le tue giornate…

“La mia giornata tipo, quando sono a Napoli, è legata alla supervisione dei cantieri, curo i lavori, cerco di verificare che si rispettino tutte le direttive. Il pomeriggio lo dedico agli appuntamenti con fornitori, tecnici, architetti, clienti. Adoro la fase di progettazione, sono abbastanza creativo e mi piace affiancare gli specialisti del settore. Purtroppo non ho tempo per trascorrere i pomeriggi con gli amici però sono fortunato perché un mio amico d’infanzia, Pietro, lavora con me, si occupa degli aspetti generali dell’azienda. Infine, credo che ognuno debba trovare la propria strada, non è facile fare ciò che piace realmente e non doversi accontentare, quasi utopistico, però se si batte sempre sulla stessa strada poi si trova il sentiero che porta a imboccarla.”