Quasi nessuno, dall’inizio dell’anno scolastico ad ora, si è soffermato su un dato allarmante: il ritiro, ad opera dei genitori, di molti bambini iscritti alle scuole elementari. Si possono citare diversi casi di quelle che potremmo definire “fughe dalla prima elementare”: solo per citare due esempi, a Costa Volpino (BG) sono stati ritirati 7 bambini italiani dalla stessa classe, perché gli altri 14 erano stranieri; o a Mugnano (NA), sono stati 6 i ritirati perché, dei 20 iscritti, uno era disabile. Risulta evidente che il problema non è regionale o locale, ma piuttosto nazionale. Certamente sono tutte situazioni specifiche e difficilmente accomunabili, ma non si può certo sottovalutare questo fenomeno in espansione.
Cercando di approcciare la problematica della scuola più in generale, possiamo leggere dal sito del MIUR, nel Focus dell’11 settembre, che in Italia gli studenti nelle scuole pubbliche, in questo anno scolastico, sono quasi 9 milioni: 7.9 milioni gli iscritti nella Scuola statale, e poco più di 1 milione quelli nella paritaria. Inoltre, nella Scuola statale, circa 740.000 studenti sono di cittadinanza non italiana (ovvero il 9.35%),più o meno in linea con il rapporto dell’ISMU dello scorso anno, riferito al 2011/2012, quando si era registrato un numero di 750.000 studenti con cittadinanza straniera. Allora, quasi la metà di questi studenti era comunque nata in Italia.