Cina 2013: Minor Crescita, più Uguaglianza

Secondo il National Bureau of Statistics nel 2013 il tasso di crescita della Cina ha superato di soli 0,1 punti percentuali le aspettative, registrando un’espansione pari al 7,7 %. Tale dato, in linea con quello registrato nel 2012, risulta essere il più basso dal 1999. Il rallentamento è giudicato dagli analisti di per sé normale conseguenza del sistema di riforme che la seconda potenza economica mondiale ha deciso di implementare nel tentativo di convertire il proprio sistema produttivo, altamente inquinante, in un sistema in grado di crescere in maniera sostenibile .

Tra gli obiettivi del governo di Pechino c’è anche quello di ridurre l’indebitamento delle sue aziende e dei suoi governi locali e di spingere i consumi interni riducendo così contemporaneamente le importazioni. È in questo contesto che la vita delle multinazionali occidentali sta divenendo sempre più dura nel paese. Revlon , Yahoo e L’Oréal, con la sua gamma di prodotti Garnier, sono solo alcuni dei grandi nomi in fuga dalla Cina. La riduzione del tasso di crescita è accompagnata da un aumento dei costi e dei salari, soprattutto di quella manodopera giovane e altamente specializzata che sembra essere sempre più difficile da trovare.

Il Bureau ha inoltre rivelato che la popolazione in età lavorativa continua a diminuire e ha perso nell’ultimo anno 2,44 milioni di unità. La competizione si inasprisce: il più grande campo di battaglia competitiva tra marchi globali sta diventando sempre più un luogo di acceso scontro a cui si stanno aggiungendo anche molti marchi locali. Xiaomi e Huawei, ad esempio, hanno lanciato sul mercato nuovi smartphones che si pongono l’obiettivo ambizioso di conquistare il mercato mondiale.