Il comune denominatore dei vari film di spionaggio a cui una certa cinematografia ci ha abituato, di cui la figura dell’agente 007 James Bond è sicuramente l’archetipo, prevede in ogni avventura la conquista di informazioni privilegiate, sottratte a incauti governi, maldestre spie o temibili terroristi che minacciano l’umanità. Il fattore chiave, del tutto attinente alla realtà, è dunque il possesso di dati strategicamente rilevanti per la sicurezza nazionale e non solo. Dati che potrebbero diventare pericolosi se cadessero in mani sbagliate. Al di là delle ricostruzioni da set hollywoodiano, è evidente che parliamo di un argomento scottante del tutto immerso nella realtà: informazione, segretezza, spionaggio ma pure privacy, tutela degli utenti web e dei loro diritti.
Questa premessa, doverosa per classificare l’importanza della materia, ci serve per capire a fondo il lavoro che da qui al 2016 vedrà protagonisti il governo cinese e i distretti locali di Pechino e Shanghai.
Un’equipe di ricerca guidata tra gli altri dal professor Pan Jianwei della University of Science and Technology of China, che raccoglie attorno a sé un folto numero di scienziati, ha messo a punto la prima rete intranet al mondo basata sui quanti fisici e dunque completamente a prova di hacker.