Come Diventare Diplomatico

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Quella di diplomatico non è solo una figura di rappresentanza, i diplomatici non sono solo portatori dell’interesse nazionale. Il compito del diplomatico è quello di mediare non più solo in termini politici, come era solito in passato, concludendo negoziati ad esempio, ma anche in una molteplicità di settori, mostrando una personalità eclettica ed una mentalità elastica. I diplomatici non provengono dal partito o dalla classe dirigente al potere in un dato periodo perchè ciò cancellerebbe il loro contributo. Il diplomatico deve possedere ottime capacità linguistiche, deve sempre mantenere la calma, ma soprattutto deve essere capace di negoziare negli scenari mondiali più complicati. La normativa di riferimento per quanto riguarda la carriera diplomatica è rappresentata dalla Convenzione di Vienna del 1961.

Le parole d’ordine oggi sono interdisciplinarità, rapidità, professionalità, preparazione e comunicazione. Nella gestione delle relazioni internazionali, il Ministero degli Affari Esteri contribuisce a individuare e definire l’interesse nazionale, sia esso politico, economico, culturale o sociale, e, tramite le strutture di cui dispone, se ne fa promotore ed esecutore. Nelle sedi all’estero, i funzionari raccolgono informazioni che hanno rilevanza per l’interesse nazionale e le riferiscono alle autorità di governo, fornendo così indispensabili strumenti di analisi per comprendere la realtà del paese interessato.

Il diplomatico di oggi deve saper leggere il mondo che lo circonda e cogliere il senso degli avvenimenti. Deve saper affrontare con la stessa competenza i temi della politica e dell’economia, i fenomeni socio-culturali, le priorità strategiche in un continuo esercizio di riflessione, di osservazione attenta e consapevole e d’interpretazione della realtà. Deve essere un eccellente negoziatore, ma anche un promotore di pace e comprensione tra i popoli.

La carriera diplomatica non è semplice, anzi, richiede un percorso di studi e una preparazione di altissimo livello che contenga al suo interno un’ottima predisposizione per le relazioni internazionali e lo studio delle lingue.  La facoltà più adatta per un aspirante diplomatico è senza dubbio Scienze politiche. A seguire anche giurisprudenza ed economia internazionale. Chi ambisce a diventare diplomatico deve avere, infatti, una solida preparazione in storia, diritto, lingue e lettura dei fenomeni geopolitici. La preparazione deve essere eccellente perchè il concorso per entrare in un’ambasciata è difficile da vincere. Si tratta di superare innanzitutto la prova preselettiva: un questionario da svolgere in 60 minuti sulle materie oggetto di concorso. Poi si accede agli scritti che sono 5 e bisogna raggiungere la sufficienza in ciascuna prova. Gli scritti sono esami di storia delle relazioni internazionali, diritto internazionale e comunitario dell’Unione europea, politica economica e cooperazione economica.  Agli scritti seguirà la prova orale.

Un altro aspetto particolarmente significativo è la progressiva trasformazione della diplomazia in diplomazia di servizio. La crescente mobilità degli italiani, come turisti o espatriati, l’intensificarsi degli scambi commerciali e degli investimenti all’estero, incidono sulla struttura e sulle competenze della rete diplomatico-consolare. Gli uffici all’estero sono sempre più spesso erogatori di servizi nei confronti di un’utenza attenta ed esigente, che mette alla prova le capacità manageriali dei funzionari. Normalmente circa i 2/3 della carriera si svolgono all’estero. Per ottenere la prima promozione, è necessario aver prestato servizio all’estero per almeno 4 anni in una sede al di fuori dell’area euro-atlantica.