Le nuove tecnologie, negli anni, hanno mutato i rapporti sociali: Twitter ci ha abituato a esprimerci in soli 140 caratteri, Facebook a interfacciarci con nuove forme di interazione sociali, mentre Skype ha accorciato le distanze tra le persone e Instagram ha variato il nostro modo di vedere il mondo. Sulla rivoluzione tecnologica che stiamo vivendo esistono due scuole di pensiero: c’è chi pensa che i social network abbiano in qualche modo snaturato i rapporti umani, e chi pensa che non potremmo più vivere senza di loro, e che utilizzati nel modo giusto possano migliorare la qualità della vita.
È sicuramente il caso di LinkedIn, social network che ha toccato da poco i 250 milioni di utenti iscritti e che permette di allargare i propri contatti professionali. Uno strumento fondamentale non solo per chi cerca occupazione, ma anche per i professionisti che desiderano rimanere aggiornati sulle esigenze e le richieste del mercato del lavoro. Chi conosce LinkedIn sa quanto sia importante curare costantemente il proprio profilo e tenerlo aggiornato. Con le nuove tecnologie infatti sono mutati anche i criteri di selezione degli addetti alle risorse umane: la reputazione online è tutto.
Nel momento in cui ci si candida a un’offerta di lavoro su LinkedIn, bisogna considerare il fatto che, agli occhi dei cacciatori di teste, il nostro profilo risulta come un biglietto da visita. Gli utenti per poter essere notati dalle aziende, aggiornano il proprio curriculum inserendo nel profilo le competenze assimilate nelle varie esperienze lavorative e nel corso degli studi. Recentemente lo stesso LinkedIn ha raggruppato in categorie le migliaia di skills che ogni giorno vengono scelte dagli utenti, per poi analizzare le attività di reclutamento, le ricerche da parte delle aziende e le effettive assunzioni. Dati importanti per cercare di determinare quali categorie professionali sono le più richieste dai cacciatori di teste, perché in un momento di crisi occupazionale come quello che stiamo vivendo, è importante anche adattarsi alle esigenze del mercato e aggiornarsi continuamente su quello che cercano le aziende.
Le competenze in ambito tecnologico sono ovviamente le più richieste: apprezzatissime dalle aziende sono le abilità in ambito STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics). Ad attirare l’attenzione dei datori di lavoro sono dunque quei profili che vantano esperienze nel mobile development, nella programmazione web, nel software engineering. Ancora richiesto è il social media marketing, il digital marketing, le pubbliche relazioni e in generale una predisposizione alla comunicazione. Le imprese cercano nuove risorse e nuove fonti di reddito, e questo emerge dai dati secondo cui tra le competenze più richieste ci sarebbero recruiting, business developement e strategic planning. In una società gestita da informazioni, è importante per molte aziende la gestione dei dati: sono ricercatissimi dunque i professionisti che ricevono, archiviano e danno un senso a questa montagna di informazioni, come esperti nell’ambito data engineering e web analytics.
Informarsi sulle tendenze del mercato del lavoro è fondamentale per aggiornarsi e non restare sopraffatti dalle nuove tecnologie, dalle nuove professioni, in un mondo competitivo e dinamico come quello del lavoro. Quindi, gli ostacoli per un’occupazione duratura sono tanti, ma come scriveva Demostene “piccole opportunità sono spesso l’inizio di grandi imprese”.
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