Cosa si Nasconde Dietro Qatar 2022?

La scelta di disputare i Mondiali di calcio 2022 in Qatar ha suscitato delusione e scetticismo nei sostenitori di questo sport. Non solo per i recenti avvenimenti e scandali, ma anche per il problema del caldo, che potrebbe per la prima volta posticipare l’evento direttamente all’inverno seguente, interrompendo così in pieno svolgimento i campionati in corso. A tal proposito non è ancora stata rilasciata nessuna dichiarazione ufficiale dalla Fifa (Fédération Internationale de Football Association), anche se in un’intervista, Jerome Vacke, segretario generale, ha fatto intendere che probabilmente verranno disputati in un periodo compreso tra il 15 novembre e il 15 gennaio, per evitare la concomitanza con i Giochi Invernali che si terranno lo stesso anno.

Lasso di tempo in cui Liga, Serie A, Premier League, League 1, Bundesliga si fermerebbero e in cui la World Cup si accavallerebbe con altri eventi sportivi come Nfl, Nba, Nhl (per citare i più conosciuti). Considerando che presumibilmente la popolazione americana preferirà seguire le leghe domestiche sopracitate (non essendo tradizionalmente appassionata di calcio come quella europea), ciò provocherà un’ingente perdita di ascolti che potrebbe riflettersi allo stesso tempo sul valore economico dei diritti televisivi.

Diritti televisivi che già sono stati venduti dalla Fifa dietro l’iniziale promessa che il Qatar sarebbe riuscito a costruire stadi con impianti di condizionamento al loro interno, così da permettere lo svolgimento dei match tra giugno e luglio come consuetudine. La Fox, network televisivo statunitense di proprietà di Rupert Murdoch, si era aggiudicata durante le negoziazioni tali diritti per una cifra record di 425 milioni di dollari. Se veramente il torneo dovesse essere spostato, vorrebbe dire rinegoziare non solo tutti i diritti televisivi acquistati da Murdoch, ma anche discutere con stakeholder quali i club privati che devono rilasciare i giocatori, rinegoziare con i vari sponsor e allo stesso tempo con le aziende televisive pubbliche e private di ogni singola nazione.

A tali problemi tecnici ed economici si sommano, inoltre, episodi che macchierebbero “Qatar 2022” di corruzione. Si ritiene infatti che la scelta dell’esecuzione del mondiale nel paese arabo sia avvenuta dietro al pagamento del voto di molti funzionari Fifa. Precisamente il “Telegraph”, quotidiano del Regno unito, ha recentemente rivelato che Jack Warner, ex membro della commissione esecutiva Fifa, nel 2010 ricevette 2 milioni di dollari da una compagnia del Qatar, gestita da Mohammed Bin Hammam, ex membro esecutivo per il Qatar. Il quotidiano inglese inoltre riporta che la figlia di 10 anni di Ricardo Teixera, membro Fifa per il Brasile, avrebbe ricevuto un pagamento di 3,4 milioni di dollari da Sandro Rosell, ex presidente del Barcellona, una settimana dopo la votazione. L’interesse dell’ex leader Blaugrana sarebbe suscitato dal fatto che in quel periodo aveva concluso una sponsorship con “Qatar Foundation” del valore di 210 milioni di euro.

Altra questione che crea indignazione nel mondo intero è quella inerente al calpestamento dei diritti umani. Oltraggio che coinvolge la manodopera straniera (principalmente indiana e nepalese), costretta a lavorare alla costruzione delle infrastrutture in condizioni disumane, senza neanche pause per mangiare. I media internazionali parlano di “modern-day slavery”, fenomeno che ha già causato 1200 vittime dal 2010, anno in cui il Qatar vinse le elezioni come paese ospitante.