La Gran Bretagna divorzia dall’Unione europea. Contrariamente alle previsioni, il fronte Brexit ha vinto il referendum. Il primo ministro David Cameron, che si era schierato apertamente a favore della permanenza nell’Ue, ha annunciato che si dimetterà entro ottobre.
Sguardo al mondo
La Gran Bretagna divorzia dall’Unione europea. Contrariamente alle previsioni, il fronte Brexit ha vinto il referendum, aprendo una fase di grande incertezza per il Regno Unito e per la stessa Unione, che teme un effetto domino in altri Paesi. Profondamente scossi i mercati finanziari, che alla vigilia si erano posizionati per una vittoria del fronte pro-Ue. Il percorso di seprazione durerà almeno due anni.
Il primo ministro della Gran Bretagna David Cameron, che si era schierato apertamente a favore della permanenza nell’Ue, ha annunciato che si dimetterà entro ottobre.
In Germania, un uomo col volto coperto e armato di pistola e cintura di munizioni è stato ucciso dalla polizia, dopo che aveva aperto il fuoco in un cinema di Viernheim, vicino a Francoforte, prendendo alcuni ostaggi.
Il presidente del Fronte nazionale francese, Marine Le Pen, ha chiesto un referendum in Francia, dopo la vittoria annunciata dai media britannici dei sì all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea. “Vittoria della libertà. Come chiedo da oltre due anni, c’è bisogno ora dello stesso referendum in Francia e nei paesi della Ue”, si legge in un tweet.
Dopo la vittoria di Brexit anche il leader anti immigrazione olandese Geert Wilders ha chiesto un referendum sulla permanenza dei Paesi Bassi nell’Ue.
Dopodomani gli spagnoli sono chiamati, a sei mesi dall’ultima volta, a votare per eleggere il governo.
In Italia
Intervenendo ieri in parlamento per presentare la relazione sull’attività di Bankitalia, Visco ha affermato che dalla fine del 2014 ad oggi via Nazionale ha acquistato titoli per 156 miliardi di euro nell’ambito del programma di Qe dell’Eurosistema, di cui oltre 127 miliardi titoli pubblici italiani (erano rispettivamente 81 e 62 miliardi al 31 dicembre 2015).
Economia e Mercati
La Bce tiene la prima operazione del nuovo schema di finanziamento a lungo termine Tltro 2, che permetterà alle banche della zona euro di pagare tassi addirittura negativi sulla liquidità presa che verrà immessa nell’economia reale.
A mercati chiusi Moody’s si pronuncia sui rating sovrani di Grecia, Germania, Austria, Belgio e Lussemburgo.
Deutsche Bank ha confermato oggi di aver raggiunto un accordo per la chiusura di un quarto delle sue filiali tedesche, leggermente meno di quanto atteso. La più grande banca tedesca aveva già annunciato nel 2015 il taglio di 9.000 posti di lavoro, di cui 4.000 in Germania, nell’ambito di una revisione strategica di riduzione dei costi.
L’economia francese è cresciuta dello 0,6% nei primi tre mesi dell’anno rispetto al trimestre precedente, secondo l’agenzia di statistica Insee che conferma le stime preliminari.
L’asset manager T. Rowe Price ritiene che la probabilità di una recessione globale dia salita oltre il 50% dopo Brexit.
Jp Morgan e Hsbc hanno detto che dopo Brexit dovranno spostare migliaia di posti di lavori fuori da Londra.
Borse
Tonfo per la borsa di Tokyo oggi dopo il risultato del referendum britannico, che ha visto prevalere il fronte del “leave”. Il Nikkei ha chiuso a -7,92%, attestandosi a 14.952,02 punti, mentre il Topix ha lasciato sul terreno il 7,26% a 1.204,48 punti.
Profondo rosso anche per l’indice Msci Asia Pacifico, che arretra del 4,5%. Le borse europee aprono in forte calo con l’indice FTSEurofirst 300 che perde l’8,29% a 1.247,15 punti.
Obbligazioni
Il tasso del Btp decennale sale a 1,53%, sui massimi da febbraio, da 1,32% del finale di seduta di ieri. Lo spread tra Btp e Bund 10 anni balza a 167 punti base, dopo una puntata a 170 punti base, massimo da un anno. Ieri aveva chiuso a 123 punti base.
Valute & Commodities
Dopo il voto a favore della Brexit la sterlina segna un calo del 10% sul dollaro a quota 1,33. Si tratta del peggiore risultato da oltre trent’anni. La divisa britannica è in calo di oltre il 7,4% anche sull’euro. Debole anche l’euro che scende sotto quota 1,10 (1,0984) e a 111,56 contro lo yen, altra moneta rifugio in questi momenti.
Occhio al dato
Istat diffonde i dati sul commercio al dettaglio di aprile e sulle retribuzioni contrattuali a maggio.
In Germania, occhio all’indice Ifo di giugno. Attesi fino al 29 giugno i dati sui prezzi all’import di maggio.
Dalla Francia arriva il Pil finale del primo trimestre.
Negli Usa occhio a revisione delle licenze edilizie a maggio e al dato sui beni durevoli sempre a maggio.
In arrivo anche dall’Università del Michigan il dato finale sulla fiducia dei consumatori a giugno.