In Spagna Podemos e Psoe dichiarano battaglia al riconfermato primo ministro Mariano Rajoy, a cui mancano 54 seggi per arrivare alla maggioranza: i due partiti si rifiutano di partecipare alla coalizione di governo. “È l’ora degli statisti”, ha detto il leader di Podemos, Pablo Iglesias, secondo cui bisogna aprire un “processo di transizione che porti a un compromesso storico nel nostro paese”.
Il Portogallo ha ricapitalizzato la banca Banif con un’iniezione di quasi 2,3 miliardi di euro di fondi pubblici e l’ha ripulita degli asset più problematici prima di venderla a Banco Santander per 150 milioni di euro.
In Italia
Il sistema creditizio italiano “ha resistito ai colpi della crisi, dimostrandosi più solido di altri. Lo attesta il fatto che non abbiamo dovuto effettuare salvataggi bancari miliardari, a differenza di quanto avvenuto per le banche di altri Paesi dell’Unione europea, dove debiti privati sono stati trasformati in debiti pubblici”. Lo ha evidenziato il Capo dello Stato Sergio Mattarella durante lo scambio di auguri al Quirinale con i rappresentanti delle istituzioni, delle forze politiche e della società civile. Parlando della vicenda legata al salvataggio delle quatrro banche dell’Italia centrale, il presidente della Repubblica ha aggiunto che “occorre un accertamento rigoroso e attento delle responsabilità. Sono di importanza primaria la trasparenza, la correttezza e l’etica degli intermediari, bancari e finanziari”.
A Roma, l’Aula del Senato conclude l’esame del Ddl stabilità.
L’inversione del ciclo negativo per il settore bancario italiano darà i primi segnali già nel 2016, con il calo dello stock dei crediti deteriorati, mentre il rapporto tra sofferenze e crediti totali invertirà dal 2017 il trend negativo per la prima volta dal 2008. Lo prevede il rapporto Abi/Afo che stima le tendenze 2015-2017 dell’economia italiana e ha un focus sull’andamento della qualità del credito delle banche.
Economia e mercati
La fiducia dei consumatori tedeschi mostra un miglioramento per gennaio e le aspettative economiche segnalano un significativa ripresa. L’indice Gfk -elaborato tramite un’indagine congiunturale a cura dell’omonimo istituto di Ricerca – è salito a 9,4 da 9,3 segnato il mese precedente, contro stime che prospettavano una lettura invariata a 9,3.
L’incertezza politica in Spagna potrebbe costringere Moody’s a frenare l’atteso upgrade del merito di credito sovrano. Lo ha detto a Reuters Alastair Wilson, responsabile dei rating sovrani di Moody’s.
I leader cinesi prenderanno nuove misure per supportare la crescita, inclusi un allargamento del deficit fiscale e uno stimolo al mercato immobiliare. Secondo quanto emerso della Central Economic Work Conference, la politica monetaria sarà più flessibile e quella fiscale più energica in modo da creare le condizioni economiche adatte per le riforme strutturali.
Nel 2015, l’obbligazionario potrebbe sorprendere e fare meglio dell’azionario a livello globale per la terza volta in 5 anni. Al 21 dicembre il Global Broad Market Index dei bond, elaborato da Bank of America Merrill Lynch, è salito dell’1,3%, mentre il MSCI All Country World Index azionario ha perso il 2,3% (dividendi inclusi). Nel 2014, l’obbligazionario aveva reso il 7,8% contro il 4,9% dell’equity.
Nove mesi di quantitative easing non hanno fatto altro che esacerbare il divario tra il rendimento dei bond sovrani e il rating di credito all’interno dell’area euro. Nel 2016 questa tendenza potrebbe proseguire. In un momento di crescita lenta e rischi politici persistenti, molti giudizi tagliati durante la crisi non sono più stati migliorati e Paesi come il Portogallo rimangono a un soffio dalla perdita dello status di rating minimo per poter accedere al QE.
Trenitalia ha nominato il nuovo cda: Tiziano Onesti è presidente, Barbara Morgante nuovo amministratore delegato.
Borse asiatiche: Tokyo (Nikkei 225) -0,16% Hong Kong (Hang Seng) +0,18%, Pechino (CSI 300) +0,28%, Taiwan (TAIEX) +0,13%.
Borsa di Milano +0,31%, con spread BTP-Bund a 103,822 punti base.
Le altre Borse d’Europa: Parigi 0,14%, Madrid 0,29%, Francoforte 0,61%, Londra 0,62%. L’euro vale 1,0913 dollari USA e 132,216 yen.
#occhioaldato
L’Istat diffonde i dati sulla stima preliminare del commercio estero extra Ue a novembre.
Dagli Stati Uniti arrivano i dati sul Pil finale nel terzo trimestre; il deflatore Pil finale e il deflatore consumi core finale del terzo trimestre.