Crypto Economy: una Rivoluzione da Comprendere

cripto economy

Il denaro è il linguaggio usato per comunicare valore alle altre persone, ma l’alfabeto sta cambiando. L’imprenditore, formatore, blogger, articolista e studioso di economia Roberto Gorini ci spiega il perché di tale evoluzione.

La tecnologia della Blockchain è una di quelle invenzioni che capitano ogni 100 anni e che cambiano radicalmente le società: basti pensare al fuoco, alla ruota, alla stampa, al motore a scoppio, all’elettricità, al telefono, alla radio e alla tv, a Internet. Mi chiedono spesso quale sia il vero motivo per il quale ho deciso di scrivere il mio ultimo libro — Cripto economy. Bitcoin, Blockchain, ICO: cosa sono e come funzionano le nuove valute digitali.

crypto economyL’ho fatto perché sono convinto che tutti debbano sapere che c’è una rivoluzione in atto, una rivoluzione scatenata da una nuova tecnologia che finalmente permette alle persone di scambiarsi informazioni digitali univoche in maniera veloce, economica e sicura.

Anche se la tecnologia è ancora giovane e molti aspetti devono essere migliorati, non vi è alcun dubbio che il modo in cui ci scambiamo valore e fiducia cambierà per sempre.

Blockchain è libertà e disintermediazione

Nonostante io sia un imprenditore e un grande appassionato di tecnologia con studi di informatica alle spalle, quando ho incontrato la Blockchain per la prima volta l’ho — come dire — snobbata: non avevo approfondito.

Poi ho deciso di studiarla sotto tutti i punti di vista e ne sono rimasto folgorato.

La Blockchain ci dà il vantaggio assoluto di poter trasferire informazioni da persona a persona, o da società a società, in modo del tutto disintermediato: è una tecnologia trustless, perché non presuppone un intermediario terzo a cui due parti debbano per forza affidarsi.

Rischioso?

No. Per quanto riguarda tutte le Blockchain più importanti, Bitcoin in primis, l’informazione contenuta in essa è sicura, senza bisogno di controllarne gli accessi. La rivoluzione sociale è questa: se Internet ha disintermediato il sistema di comunicazione, la Blockchain sta disintermediando il sistema economico e finanziario. La prima applicazione della tecnologia è stata infatti la creazione di una nuova forma di denaro.

Facciamo un passo indietro.

Di cosa ha bisogno una società per prosperare?

Di un sistema efficiente di scambio del valore.

Efficiente, ma anche economico e veloce. Oggi utilizziamo il denaro digitale, ma abbiamo bisogno di computer che proteggano l’informazione e intermediari che lo custodiscano. La Blockchain è di gran lunga un sistema più efficiente, non perché sia più veloce di per sé, ma perché non obbliga a proteggere le informazioni, a cui tutti possono accedere, e non ha bisogno di garanti.

Il vecchio denaro non funziona più: si svaluta anno dopo anno, impedisce alla gente di conservare il valore che produce lavorando, rende impossibile risparmiare; non solo, l’eccessiva burocrazia ha rallentano oltre misura le procedure di scambio del valore, ed ha aumentato i costi a danno di chi effettua gli scambi.

E qui arriva la Blockchain, che permette di creare informazioni digitali facilmente scambiabili.

Quelle informazioni possono avere un contenuto qualsiasi: possono contenere monete, prodotti, buoni acquisto, asset finanziari; ma anche fiducia, cioè contratti o certificati di proprietà. Non abbiamo più bisogno di terze parti: né una banca che certifichi le transazioni di denaro da un mittente a un destinatario, né un notaio che certifichi la data di un contratto.

Come studioso di economia, il mondo delle crypto mi infonde un grande ottimismo

La crypto economy permetterà alle persone di programmare il proprio denaro, di scegliere quello più efficiente e più economico, come accade per ogni altro prodotto o servizio. La libertà di programmare il proprio denaro innesca il meccanismo di competizione sul mercato, e il mercato premia il prodotto più efficiente, a vantaggio del consumatore.

È anche una questione di libertà: nei Paesi più avanzati, la popolazione ha la possibilità di usare il proprio denaro con accettabili livelli di autonomia. Ma in molti altri Paesi non esiste questa possibilità; in alcuni di essi non esiste nemmeno la flebile ombra di una banca.

Su 7 miliardi e mezzo di persone al mondo, solo 2 miliardi e mezzo possono usufruire di un sistema bancario efficiente. Gli altri 5 miliardi non hanno un sistema di scambio del valore, e non possono produrre ricchezza.

Con uno smartphone e una connessione Internet chiunque può produrre ricchezza per sé stesso e per gli altri, e ha la possibilità di scambiarla.

Ecco quindi perché ho scritto Crypto Economy.

Perché il denaro è il linguaggio che utilizziamo per trasferire valore, ma l’alfabeto sta cambiando.

E tutti dobbiamo imparare a parlare questa nuova lingua.

 

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