Londra, settembre 2013. Una notizia viaggia sulla bocca di tutti: la polizia ha da poco mandato in fumo i sogni di ricchezza di una banda di rapinatori decisi a svaligiare una delle più importanti banche londinesi. Ordinaria amministrazione, sembrerebbe. Se non fosse che i rapinatori, invece che presentarsi alla sede della banca armati e mascherati di tutto punto, avevano già programmato di compiere il misfatto comodamente seduti sul sofà di casa.
Ecco l’ingegnoso piano: travestendosi da tecnico informatico, uno dei membri della banda è riuscito a piazzare su uno dei pc della banca un dispositivo capace di trasmettere il contenuto del desktop a un altro apparecchio manovrato a distanza dai complici. Usufruendo del congegno, la banda avrebbe potuto così controllare un computer della Santander Bank e usarlo per trasferire informazioni (codici, password e quant’altro) riguardanti i conti correnti. Con questo meccanismo per i ladri sarebbe stato un gioco da ragazzi trasferire tranquillamente qualsiasi somma di denaro. E senza ricorrere ai tanto consueti quanto scomodi sacchi di nylon.
L’intenzione dei rapinatori era proprio quella di saccheggiare i depositi della banca senza sfiorare neppure una banconota. Così, dopo aver ottenuto le informazioni di cui necessitavano, stavano per avere finalmente accesso al conto. Ma non avevano calcolato un dettaglio. Il proprietario, proprio in quello stesso momento a distanza di chilometri ha effettuato casualmente un accesso in remoto, accorgendosi dell’anomalia e incastrando così i “ladri da salotto”.
Ad oggi, sventata la rapina, resta comunque il problema di catturare i colpevoli. Nessun dipendente della banca è stato infatti ancora ritenuto complice anche se sono state arrestate ben 12 persone potenzialmente responsabili della progettazione del dispositivo. Tra i sospettati il primo indiziato è un 34 enne accusato di avere installato il marchingegno all’interno della banca.
I tempi cambiano un po’ per tutti, ma spesso sul binario dell’illegalità si corre a velocità doppia. Questa volta ai ladri è andata male, ma il tentativo non va sottovalutato. Il caro vecchio Lupin III, che rubava enormi diamanti e quadri di grande valore, è stato rimpiazzato da questi nuovi “cyber-rapinatori”. Fortunatamente, però, il talento e l’astuzia del celeberrimo ladro sono ancora irraggiungibili. Almeno per ora.
Photo credit: Mr. Cacahuate / Foter / CC BY