Dal PIL all’Indice di Gini: Come Capire la Crescita Economica?

Il Brasile ha davvero superato l’Italia in termini di benessere economico? La Cina sta davvero prendendo il posto degli Stati Uniti come prima economia mondiale? Capiamo insieme come interpretare i principali indicatori economici che potrebbero aiutarci a rispondere a queste domande.

Quando si valuta la dimensione di un’economia, la misura utilizzata è il PIL (prodotto interno lordo). Il PIL è la somma dei redditi prodotti all’interno dei confini nazionali.

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PIL a prezzi correnti – Fonte: World Bank
Chiaramente, il numero di abitanti influenza fortemente la produzione: più abitanti, più bocche da sfamare e bisogni da soddisfare, più produzione. Il PIL riflette perciò le dimensioni demografiche di una nazione. Si stima che la Cina supererà gli USA come economia in un paio di anni, ma la popolazione cinese è quadrupla di quella americana, ragion per cui ci vorranno molti altri anni prima che la qualità di vita in questi due paesi sia comparabile. Si noti quindi come quando le risorse vengono divise per il numero di abitanti, la classifica cambi significativamente.

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PIL pro capite a prezzi correnti – Fonte: World Bank

E’ questa la metodologia classica con cui si “misura” un’economia. Vediamone ora i limiti.

Transazioni non-monetarie. Economia sommersa, attività non-profit e attività domestiche, non producendo scambio di denaro tra agenti o non riportandolo, non compaiono nelle statistiche di contabilità nazionale. Ad esempio, si stima che includendo l’economia sommersa, il PIL italiano aumenterebbe di più del 30% nel 2008 (circa 500 mld di euro). Inoltre, per capire l’importanza delle attività domestiche si pensi alle nonne che cucivano e rattoppavano gli indumenti per mariti e figli. Poichè non vi erano transazioni monetarie (non si pagava la nonna), questi servizi ricevuti non venivano conteggiati nel PIL. Oggigiorno nessuno cuce più in casa e ci si rivolge a sarti di fiducia. Immaginate di pagare 10€ per un orlo ai pantaloni: il PIL aumenta di 10€, ma il livello di benessere è identico a quello del passato quando, al posto del sarto, era la nonna a fare l’orlo.

Progresso tecnologico. Quando c’è progresso tecnologico la qualità di un bene aumenta incrementando le possibilità di consumo. Si pensi ai computer e alla loro crescente potenza di calcolo che permette di utilizzare sempre più applicazioni. Tuttavia, questo miglioramento qualitativo non viene catturato dal PIL, a meno che il prezzo non aumenti. Paradossalmente, quando vi è anche una contemporanea riduzione del prezzo del bene, il PIL sottostima i benefici del progresso tecnologico.