Dal Web alla Tavola: il Boom delle Startup Agroalimentari Italiane

In Italia, si sa, il cibo è una cosa dannatamente seria. Un’attenzione, quella per il mangiare e il bere bene, che si sta diffondendo rapidamente anche nel settore dell’imprenditoria innovativa. E se, come riporta il blog di CBinsight, negli Stati Uniti, lo scorso anno, i principali fondi di venture capital hanno “iniettato” la bellezza di 146 milioni di dollari nelle giovani azende operanti nel settore Food & Beverage, nel Belpaese le startup innovative legate al settore agroalimentare stanno vivendo una fase di vero e proprio boom.

Un crescita esponenziale

Secondo la nostra ricerca, sono 95 le startup italiane del Food & Beverage, nate principalmente tra il 2011 e i primi mesi del 2014 e localizzate prevalentemente nelle Regioni del Nord Italia. Un trend in continua crescita – come conferma l’alto numero di startup presenti su SiamoSoci.com – soprattutto negli ultimi tre anni: da 13 aziende nate nel 2011, si è passati a 16 nel corso del 2012, per poi registrare un’impennata nel 2013 (con ben 22 aziende) e nei primi quattro mesi del 2014 (con 31 startup fondate). Dati molto significativi, soprattutto se raffrontati a quelli del triennio precedente: cinque startup del settore agroalimentare fondate nel 2008, tre nel 2009 e due nel 2010. E il boom non si ferma: nei primi quattro mesi del 2014, il segmento è cresciuto già del 150% rispetto a quanto registrato in tutto il 2013.

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Da Nord a Sud

Un fenomeno, quello della nascita di startup agroalimentari, che sta interessando tutto lo Stivale, anche se, ad oggi, sono le Regioni del Nord Italia a mantenere il primato: ben 39 su 95; nella classifica per città, Milano è prima, con 28 startup fondate; segue Roma, con 11 e Torino, con otto.

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Un panorama tripartito

Sono tre le macro aree attraverso cui si muovono le startup italiane del Food & Beverage: tra e-commerce, marketplace e progetti di franchising, al macro settore “Retail” appartiene il 48,4% delle aziende; a seguire, le startup che fanno parte del macro settore “Services”, il 42,1% del totale e quelle che appartengono al macro settore “Production”, il 9,5% del totale. Nel dettaglio, secondo la nostra ricerca, per il 38,9% si tratta di e-commerce, per il 10,5% di social network, per il 10,5% di prodotti, per l’8,4% di franchising, più altri segmenti minori. Numeri che lasciano pensare che le startup stiano cercando di portare sul web le aziende produttrici, di agevolare la creazione di network e legami sempre più stabili tra di esse e con i consumatori.

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