L’avreste mai detto che anche i dittatori più spietati della storia dell’umanità avevano le proprie fissazioni? Victoria Clark e Melissa Scott sono le autrici di “Dictator’s Dinner: a bad taste guide to entertaining tyrants“, un volume che raccoglie il rapporto che molti (e diversi) dittatori del XX secolo hanno avuto con il cibo. Ossessioni, disturbi alimentari, golosità e altre curiosità inedite. Da Saddam a Hitler, passando per Stalin e Mussolini, ecco le più interessanti.
Adolf Hitler
Aveva una squadra di ben 15 assaggiatrici e nessun cibo arrivava alla sua tavola se prima non erano trascorsi 45 minuti esatti dall’assaggio dell’ultimo membro della squadra speciale. Il Fürer diventò vegetariano in risposta ad una pesante flatulenza cronica. Il suo piatto preferito? Baby piccione ripieno con lingua, fegato e pistacchi.
Benito Mussolini
Il Duce mal sopportava pasta e pureè di patate che – a quanto pare – gli causavano un fortissimo mal di testa. Soffriva di stitichezza (così gli fu diagnosticato da un noto dottore tedesco) e adorava un mix di aglio tritato con olio e limone.
Stalin
Pollo georgiano con noci e spezie: lo Satsivi era il piatto preferito del leader sovietico. Famosi erano i suoi banchetti, durante i quali lasciava che gli ospiti – ubriachi – rimettessero più volte a tavola. Nella sua dacia Kuntsevo i banchetti duravano dalle 5 alle 6 ore ed erano famosi in tutto il paese per le “torture” che si verificavano: i commensali, infatti, erano obbligati a prendere parte a giochi alcolici, canzoni e balli di gruppo. Ma la cosa più interessante, forse, è che il cuoco preferito di Stalin era un certo Spiridon Putin: se il nome vi dice qualcosa, ebbene si, era il nonno di Vladimir Putin.
Saddam Hussein
Una fissazione costante del dittatore iracheno? Il manzo: solo carni provenienti dalle migliori fattorie. Mangiava soltanto olive prodotte nelle alture del Golan. Non solo: come punizione per aver maltrattato ed accoltellato il proprio assaggiatore preferito, Saddam fece imprigionare il figlio Uday (soltanto un intervento del re Hussein di Giordania riuscì a riportarlo in libertà). Aveva uno spiccato debole per il Mateus Rosè.
Gheddafi
Il Muammar amava la pasticceria italiana e la carne di cammello con cous cous e prugne.
Idi Amin Dada
Il leader d’Uganda mangiava 40 arance al giorno, confidando nelle loro (presunte) proprietà afrodisiache; tuttavia, mentre si trovava in esilio in Arabia Saudita, cenava con pizza e pollo di KFC. Aveva l’abitudine di servire larve di ape e cavallette fritte ai banchetti di Stato, per infastidire gli ospiti in visita.
Kim Jong II
Va all’ex dittatore coreano il premio di miglior foodie. I suoi cuochi personali gli procuravano il miglior caviale iraniano, manghi thailandesi e torte di riso con artemisia provenienti dal Giappone. Una squadra di sole donne doveva verificare che ogni chicco di riso fosse della stessa forma e colore.