Solitamente, i paesi che ospitano i ristoranti di McDonalds raramente rimangono coinvolti in un conflitto militare (Russia e Ucraina sono ovvie eccezioni, al momento), ma le “guerre valutarie” sono tutta un’altra cosa. In questo scenario, la Burgernomics fornisce un modo spensierato e, al tempo stesso, veritiero per stabilire quale dovrebbe essere il rapporto di cambio se fosse basato unicamente sul potere d’acquisto. L’indice Big Mac è stato inventato da The Economist nel 1986 come indice empirico di comparazione del potere d’acquisto delle valute. Si basa sulla teoria della parità del potere d’acquisto (PPP) e sul confronto tra i prezzi del panino Big Mac in valute locali.
Il paniere in questione contiene quindi un solo elemento: il Big Mac (tranne in India, dove si può sostituire con il Maharaja Mac, un sandwich di pollo). Tenendo in considerazione il grafico, dal momento che un Big Mac costa 48 Corone (circa 7.76 dollari) in Norvegia e solo 4.80 dollari negli Stati Uniti, la Corona è sopravvalutata del 62%. In sostanza, si pagherebbe il 62% in più per ottenere lo stesso prodotto.