Il fine ultimo dell’e-commerce dovrebbe essere quello di migliorare la nostra esistenza reticolare nel mondo. “Di solito noi ci agglutiniamo in famiglie, associazioni e aziende. Ci fidiamo a distanza e sospettiamo appena voltato l’angolo”, sosteneva nel ’99 Tim Berners-Lee, nella sua “Architettura del nuovo Web”.
A che punto sono oggi la trasformazione digitale e il commercio elettronico in Italia? La tesi di Alfredo Gatti, Managing Partner di Nextvalue e Managing Director di Cionet Italia, che abbiamo intervistato, è che sul fronte dell’e-commerce l’Italia sia ancora “un Paese in via di sviluppo”
Nextvalue, creata nel 2003, ha avuto un ruolo da pioniere in Italia per quanto riguarda la trasformazione digitale, com’è nata questa intuizione ?
“L’esigenza nasce dal fatto che credevo ci fossero, e credo tutt’ora ci siano, delle società che fanno ricerca in modo moderno. L’idea di fondo si basa su tre principi: guardare al futuro su temi emergenti, chiedere ai decisori di mercato e occuparsi degli operatori del settore: dei loro piani di business, focalizzando l’attenzione sulle aree di trasformazione. Abbiamo aperto stabilendo relazioni con realtà internazionali. Il passo successivo, fondamentale, è stato quello di portare in Italia, più di quattro anni fa, CioNet: la più grande business community di Cio in Europa, oltre ad essere la più qualificata. E oggi abbiamo il grande privilegio di poter lavorare in sinergia”.