Sono tempi piuttosto straordinari per quanto riguarda le relazioni internazionali. Il riferimento è naturalmente allo sconvolgimento degli assetti di governo in Crimea da un lato, annessa in maniera forzosa alla Russia sia pur in qualità di Repubblica autonoma, avvenuto poche settimane fa ma anche a fenomeni di scala pur minoritaria ma rilevanti nelle implicazioni, occorsi più vicino a noi. La regione Veneto ha recentemente indetto un referendum intento a promuovere l’autonomia della regione stessa dallo Stato italiano, sulla base del ben noto principio dell’autodeterminazione dei popoli.
E naturalmente non è la sola entità territoriale ad aver condotto e a condurre tuttora tale tipo di battaglia. In Europa sono già noti agli onori della cronaca i casi di Scozia e Catalogna che sull’esempio del Veneto terranno quest’anno referendum sull’autonomia nei rispettivi Paesi. Non si intende qui discutere se tali strumenti di democrazia diretta siano esercitati caso per caso nel rispetto della legge o meno, non si vuole, cioè, entrare in dettagli “di contorno” sia pur fondamentali. Il dato saliente, infatti, è che il desiderio di indipendenza dai governi centrali è più che mai vivo e questi giorni di vivaci discussioni ce lo ricordano molto chiaramente.