Eduardo Porta è un ragazzo di 31 anni di Città del Messico, da sempre appassionato di soluzioni a basso inquinamento. Dopo una laurea in ingegneria, ha iniziato a lavorare per il Ministero dell’Energia messicano, dopodiché ha contribuito allo sviluppo di un modello di risparmio energetico per la grande catena di supermercati Wal-Mart. Non pago dell’esperienza accumulata, ha deciso di volersi avventurare nel Vecchio Mondo, dove ha conseguito un master in Sviluppo Sostenibile presso l’università di Cambridge e ha sviluppato sistemi di pannelli solari per zone residenziali alla periferia di Londra, prima di fare rotta per New York e lavorare all’agenzia per lo sviluppo industriale delle Nazioni Unite. Quando ha deciso di tornare a casa, ha voluto riportare con sé almeno un briciolo delle lezioni apprese e tentare qualcosa di grande, fondando assieme al connazionale Alejandro Morales una startup nel campo della mobilità sostenibile.
“Econduce” (questo il nome della loro creatura) è una piattaforma di scooter sharing che molto presto permetterà a tutti gli abitanti di Città del Messico di poter noleggiare un motorino elettrico stile Vespa per piccoli spostamenti in città, in maniera totalmente ecologica e sostenibile. “D.F.” o “Distretto Federale”, come viene chiamata la città, è infatti una metropoli di 20 milioni di abitanti, che raccoglie da sola quasi un quinto dell’intera popolazione del Messico. Questo sovraffollamento porta a enormi problemi in termini di traffico, congestionamento e inquinamento atmosferico, una condizione che nel 2011 ha regalato alla città la maglia nera del “Pain Commuter Index” da parte di IBM. Con gli scooter elettrici di Eduardo e Alejandro, invece, ci si potrà spostare agilmente tra le file di veicoli incolonnati, velocizzando i tragitti casa-lavoro e incoraggiando la condivisione dei mezzi di trasporto, contribuendo a rimuovere parecchie automobili dal tracciato cittadino.
Video di presentazione di Econduce (in spagnolo):
Quest’idea di successo, apparentemente semplice e già collaudata dagli operatori di car sharing anche a Città del Messico, si scontra con le condizioni estreme in cui versa una delle capitali più grandi dei Paesi in via di sviluppo. Ciò non ha fermato le ambizioni di Eduardo, che insieme al suo partner è già riuscito a raccogliere 250.000 dollari da conoscenti, angel investors e fondi governativi, portando Econduce addirittura tra le 70 vincitrici (su 7000 che hanno preso parte) di un bando nazionale per startup. Adesso i due sono passati al secondo round di finanziamenti, in cui sperano di raddoppiare i fondi finora accumulati, proprio mentre dalla Cina arrivano i primi scooter pronti per il collaudo. Il piano ambizioso dei due startupper li porta al contempo ad approfondire gli aspetti tecnologici legati alla gestione del parco veicoli, come le colonnine di ricarica progettate “in-house” che comunicheranno in tempo reale con un’app dedicata. Sarà cosí possibile per gli utenti iniziare il viaggio nella maniera piú semplice e intuitiva possibile.
Progetti simili già esistono a Barcellona e San Francisco, ma Econduce sarà il primo a ricaricare i propri mezzi usando esclusivamente fonti rinnovabili, nonché a consentire l’affitto dello scooter dalle location più affollate addirittura a costo zero, di modo da far redistribuire la flotta agli stessi utenti sulla base della legge della domanda e dell’offerta. Eduardo è ben conscio degli enormi rischi cui la sua idea va incontro in una metropoli complessa come Città del Messico, ma il suo ottimismo latino lo porta già a pensare all’espansione del business, al motto di “First nail it, then scale it”. Attendiamo con fiducia l’avverarsi del suo sogno.