L’anno che abbiamo appena trascorso e anche quello che stiamo vivendo hanno sconvolto le nostre esistenze da tantissimi punti di vista. Da quella che, almeno secondo alcuni, poteva essere identificata come poco più di una normale influenza, ci siamo ritrovati nel giro di pochissimo tempo nel bel mezzo di una pandemia che ha coinvolto l’intero globo, chiusi in casa per mesi senza poter uscire se non per motivi di stretta necessità e urgenza. Tutto questo ha cambiato il nostro modo di vivere, sia da un punto di vista privato che da quello lavorativo, sia in ambito personale che come collettività.
Una crisi che dura da anni
La parola crisi, purtroppo, ci segue da tantissimi anni, nonostante di tanto in tanto si parli di uscita dalla crisi o di luce in fondo al tunnel di questa fase economica, le difficoltà del mercato e del mondo del lavoro continuano ad accompagnare la nostra situazione, e coinvolgono tanto le nuove generazioni che cercano di affacciarsi per la prima volta al mondo del lavoro, quanto quelle in cui tante persone si trovano ad affrontare momenti difficili frutto dall’aver perso la propria occupazione e della enorme complessità di cercare di reinserirsi in un mercato sempre più competitivo e povero di sbocchi professionali.
Un anno (e più) davvero difficile
Quest’anno poi, l’emergenza sanitaria scaturita dalla diffusione del Covid ha ovviamente acuito esponenzialmente queste difficoltà. Interi settori sono stati costretti a fermarsi del tutto, altri hanno visto la propria attività e la propria produzione rallentare vistosamente. Tanti lavoratori sono stati posti in cassa integrazione e tanti altri hanno perso il proprio lavoro, i precari sono diventati ancora più precari e le Partite IVA hanno visto crescere ancora di più il proprio livello di incertezza nel futuro. In questo contesto, ognuno vive le proprie problematiche personali, che si possono poi incastonare a livello globale in una situazione estremamente complessa sia a livello nazionale che sovranazionale.
Politiche economiche e prospettive per il futuro
Mai come quest’anno abbiamo sentito parlare di economia, di politiche macroeconomiche, di Europa e politiche comunitarie, di recovery fund: si tratta di tantissimi concetti complessi ma fondamentali per comprendere come la nostra società si muova da quel punto di vista. Il piano Next Generation EU è la testimonianza più evidente di questo cambiamento: si tratta di un piano per la ripresa e di un’occasione per cercare di uscire dalla pandemia, creando nuove opportunità e nuovi posti di lavoro, pensato da chi vede nell’Europa non solo un insieme di Stati ma un apparato che deve imparare a muoversi in modo organico e soprattutto prospettico in funzione di una crescita globale.