I Ricercatori dell’Imperial College di Londra, in collaborazione con la Fondazione Beckley, hanno recentemente osservato per la prima volta gli effetti dell’Lsd sul cervello umano attraverso una serie di esperimenti. Il gruppo dei ricercatori, guidato da Robin Carhart-Harris e David Nutt, del Dipartimento di Medicina e Neuropsicofarmacologia dell’Imperial College, ha somministrato a 20 volontari sani una dose da 75 microgammi di dietilammide-25 dell’acido lisergico, meglio noto come Lsd. Poi il gruppo, attraverso tecniche di visualizzazione delle attività cerebrali, ha osservato quali fossero gli effetti rispetto ad altri volontari che avevano invece assunto un placebo.
L’Lsd viene assunto di norma per via orale, o molto più raramente per traspirazione attraverso la pelle; in realtà anche quand’è assunto oralmente, la maggior parte della sostanza viene assorbita dalla lingua piuttosto che dallo stomaco. La sostanza agisce sul sistema nervoso centrale e periferico. A detta di molti studiosi, gli effetti dipendono dal dosaggio, ma anche dallo stato d’animo del soggetto che lo assume e dall’ambiente in cui si trova il soggetto. Di norma, i primi effetti della sostanza si notano entro massimo 60 minuti dall’assunzione. Le esperienze con l’Lsd vengono definite in gergo trip. La durata media di un trip si aggira intorno alle 6-10 ore, in alcuni casi delle distorsioni lievi, chiamate traces, scompaiono soltanto dopo il sonno.
I risultati, pubblicati recentemente su National Academy of Sciences, rivelano per la prima volta, dopo circa cinquant’anni di studi, ciò che accade nel cervello quando le persone assumono Lsd. In condizioni normali, le informazioni che arrivano ai nostri occhi dall’esterno vengono elaborate dalla corteccia visiva primaria. Al contrario, quando i volontari hanno assunto Lsd, molte altre aree del cervello contribuiscono all’elaborazione dei dati visivi. Il termine corteccia visiva primaria, nota anche come corteccia striata o V1, include anche le aree visive corticali extra-striate come la V2, V3, V4, e V5. Esiste una corteccia visiva per ogni emisfero cerebrale. La corteccia visiva dell’emisfero sinistro riceve segnali riguardanti il campo visivo di destra, e la corteccia visiva di destra riceve l’informazione proveniente dal campo visivo di sinistra
Il dottor Carhart-Harris ha affermato:
Normalmente il nostro cervello è costituito da reti indipendenti che svolgono funzioni distinte specializzate, come la visione, il movimento e l’udito, mentre sotto Lsd queste funzioni diventano più integrate. In questo modo si viene a creare quell’effetto di ego-dissoluzione che fa perdere il proprio normale senso di sé e lo sostituisce con una temporanea riconnessione con se stessi, con gli altri e con la natura”.
I risultati della ricerca hanno rivelato variazioni marcate nel flusso sanguigno del cervello e un’aumento dell’attività elettrica. Questi risultati hanno implicazioni per la neurobiologia della coscienza e per le potenziali applicazioni di LSD nella ricerca psicologica. Secondo il dottore che ha guidato il team, il cervello sotto Lsd assomiglia a quello dei bambini, più libero, iper-emotivo e fantasioso, e i prossimi esperimenti serviranno a capire l’effettiva possibilità di effetti terapeutici delle droghe psichedeliche per persone con disturbi psichiatrici o fisici.