Sembrerà strano, ma non essere una public company, al giorno d’oggi, sembra avere i suoi vantaggi. Nessuna angoscia derivata dai prezzi delle azioni, nessuna paura provocata dall’ammontare degli utili trimestrali e, cosa non da poco, nessun timore di fare esternazioni scomode o compromettenti.
Nel 2011, stando a dati di Forbes, la crescita dei profitti delle “private held companies americane” (le imprese non quotate) è stata del 12% (il doppio delle quotate allo S&P 500) e nel 2013 il 10% delle 500 più grandi compagnie americane si aspetta un aumento del fatturato del 20% (KPMG). Ecco i 4 perchè (vedi gallery):
Queste sono le PMI americane, grandi aziende che hanno scelto di non quotarsi. Un concetto di PMI “leggermente” diverso da quello italiano. Forse bisogna iniziare a prenderne esempio.