La FED ha espresso preoccupazione per l’effetto che potrebbero avere le politiche di Trump nel lungo periodo. Oggi primo checkpoint per il Governo Gentiloni, che compie un mese. Il consenso è positivo.
Nel mondo
La FED teme che le politiche di Trump possano avere un effetto positivo solo a breve termine, portando invece problemi di inflazione e deficit nel lungo periodo (Reuters).
In Italia
Dopo il crollo di ieri di FCA, che è arrivata a perdere il 18% a seguito di un nuovo possibile scandalo legato alla violazione delle norme su emissioni diesel, stamattina il titolo vola in Borsa dopo che il gruppo ha risposto che non vi è stata alcuna violazione (Ansa).
Oggi il nuovo Governo Gentiloni compie un mese: a sorpresa l’esecutivo ha il punteggio medio più alto nella storia delle rilevazioni (La Stampa).
Il ministro dell’Economia Padoan si è rivolto alla giustizia auspicando che vengano sanzionati i manager delle banche che hanno provocato danni alla collettività e ai risparmiatori (Ansa).
Per limitare l’uso “improprio” dei Voucher il Governo sta progettando un intervento per limitarne l’impiego (Repubblica).
Accadde oggi
Nel 1898 lo scrittore francese Emile Zola scrive il celebre “J’accuse” all’allora Presidente della Repubblica con lo scopo di denunciare pubblicamente le irregolarità commesse nel processo ad Alfred Dreyfus, generale dell’esercito di origini ebraiche, condannato ingiustamente per tradimento.
Economia e mercati
Il PIL tedesco è cresciuto dell’1,9% nel 2016, miglior ritmo di crescita negli ultimi 5 anni (Il Sole 24 Ore).
La bilancia commerciale cinese ha chiuso il 2016 in calo segnando il peggior risultato dal 2009. Esportazioni giù del 7,7% (Reuters).
Torna ad essere positivo il trend dei prezzi all’ingrosso in Germania.
Aumenta la produzione di petrolio negli Stati Uniti, che tocca i massimi degli ultimi 8 mesi.
Crollo invece per il “Dollar Index”, un indice rappresentativo dell’andamento del dollaro USA contro un paniere di dieci altre valute, a seguito della prima confernza stampa del Presidente eletto Donald Trump.
L’inflazione in Brasile è più bassa del previsto, a quota 6,29% (contro le attese a 6,34%): pronta la risposta della Banca Centrale, che opera un taglio dei tassi più marcato, portando il tasso “Selic” fino a quota 13% (equivalente ad un taglio dello 0,75%) rispetto alle attese che prevedevano un taglio di 50 punti base.
Occhio al dato
Negli Stati Uniti saranno pubblicati i dati relativi alle vendite al dettaglio e i prezzi alla produzione del mese di dicembre, insieme all’indice Michigan sulla fiducia delle famiglie di gennaio.