L’Asia rappresenta per i giovani italiani un nuovo mercato dove poter crescere professionalmente. La Cina, soprattutto, è spesso descritta come la nuova Mecca per aspiranti imprenditori e consulenti finanziari. Abbiamo chiesto quindi un parere ad Alberto Forchielli, imprenditore, investitore e consulente finanziario e fondatore dell’Osservatorio Asia, un organismo senza fini di lucro che offre agli imprenditori italiani un supporto nel loro approccio con i mercati asiatici.
Forchielli conosce benissimo il mercato orientale sin dal 1994 quando per Finmeccanica SpA/Gruppo IRI Singapore come presidente dell’area Asia-Pacifico diresse numerosi progetti di marketing strategico, di investimento e joint-venture nell’Asia sud-orientale, Giappone e Australia. Forchielli ci tiene a mettere in chiaro subito una cosa “Bisogna essere realisti. Per lavorare in un mercato come quello asiatico serve essere più che preparati perché lì sono avanti anni luce rispetto a noi. Hanno capacità e conoscenze molto profonde, Università di alto livello e ed esperienze di studio e lavoro in occidente. L’unico modo per un italiano di aver qualche speranza di successo è possedere capacità tecniche specifiche”.
L’imprenditore bolognese non lesina critiche all’Italia “Non è un Paese competitivo da anni”. Per questo invita i giovani italiani ad emigrare come ha fatto lui da giovanissimo. “In Italia le prospettive di crescita sono pari allo zero, meglio andar via, in America, in Australia in Asia ed adattare le proprie aspettative”. “Tanto per capire il trend in atto da anni, il consolato italiano a Londra è il più grande al mondo”. Nel nostro Paese, secondo Forchielli, è quasi impossibile far crescere qualcosa di nuovo come le tanto celebrate Start Up. “In Italia manca quello che io chiamo ‘ecosistema’. Non è pensabile che prima di trovarsi nella condizione di poter operare siano necessari 5-6 round di finanziamenti. Non basta un’idea per far andare avanti un progetto. Di idee è pieno il mondo. Ogni giorno ricevo e leggo business plan di ogni tipo. Insieme all’idea deve esserci un obiettivo chiaro che è quello di far soldi”.
Ma la Cina non è un paradiso per tutti. Forchielli boccia infatti il Forum sino-italiano ideato durante la recente visita dell’ex ministro dello Sviluppo Flavio Zanonato in Cina. “Nuovo modello di cooperazione economico commerciale tra i due Paesi? E’ roba vecchia – spiega l’imprenditore – per sfondare in Cina servono le dimensioni adeguate e soprattutto la capacità di saper comprendere quali sono le esigenze dei cinesi”.
Giovani italiani e Pmi sono avvisati.