Esistono alcune divise che sono così rappresentative delle nostre attitudini e delle nostre pulsioni naturali da essere, talvolta, paradossalmente trascurate. Professioni come quelle del vigile del fuoco o dell’astronauta, praticate al loro più alto livello, richiamano in chiunque un senso d’ammirazione, quasi di nobiltà. Il coraggio, la compassione, la perseveranza e la dedizione alla propria missione sono tutti valori che la maggior parte di noi sarebbe felice di rivendicare nell’esercizio delle proprie mansioni quotidiane.
Possederle tutte, tuttavia, è un onore riservato a pochi.
Ed è in occasione della ricorrenza della nascita di Florence Nightingale (Firenze, 12 maggio 1820), considerata la fondatrice della pratica infermieristica moderna, che, l’International Council of Nurses (federazione di 130 associazioni nazionali infermieristiche rappresentative di 13 milioni di infermieri nel mondo) ricorda questa data celebrando in tutto il mondo la Giornata Internazionale dell’infermiere.
La più interessante iniziativa commemorativa a livello nazionale è realizzata dal Collegio IPASVI della Provincia di Pavia che in occasione di questa giornata ha organizzato una settimana celebrativa dal 7 al 12 maggio. L’evento sarà rivolto alla cittadinanza, oltre che alla comunità infermieristica e sanitaria, con l’obiettivo di condividere attraverso momenti di riflessione il patto infermiere-cittadino del 12 maggio 1996. Il programma si articolerà in una serie di eventi culturali: concerti, conferenze, cineforum con la realizzazione di un ricordo fotografico dal titolo “i nostri primi anni (1959-1974) scuola convitto professionale per infermiere del Policlinico S. Matteo di Pavia” e un concorso fotografico riservato agli iscritti al collegio IPASVI lombardi che prevede l’assegnazione di premi per le migliori fotografie riguardanti momenti di vita assistenziale.
Questo è per gli infermieri – in volo, per mare, in orbita ed in terra . Non ce la potremmo fare senza di voi. E anche se non lo diremo mai abbastanza, ve lo diremo un’altra volta. Grazie.
(Foto in evidenza: Da qualche parte nei cieli sopra il Nord Africa un’ “infermiera volante” americana, Julia Corinne Riley, 23 anni, controlla i suoi pazienti a bordo di un aereo C-47 appositamente attrezzato per il loro trasporto, primavera del 1943.)