L’Isis introdurrà a breve nell’economia delle regioni sottoposte al proprio controllo militare una nuova valuta – il dinar – “basata sul valore intrinseco dei metalli”. Nel tentativo di sfuggire da “un sistema economico globale satanico e basato sull’usura”, il “Dipartimento del Tesoro” della cellula jihadista, come annunciato lo scorso Giovedì in un comunicato, inizierà a coniare le proprie monete in oro, argento e rame (vedi foto).
Un’iniziativa che, stando a quanto riferito dagli esperti di finanza islamica, avrà lo scopo di integrare l’attuale base monetaria del gruppo terroristico – un sistema oramai istituzionalizzato di raccolta fondi e commercio illecito – verso la fondazione di un vero e proprio stato islamico. “Coniare la propria moneta è da sempre un’importante insegna di sovranità all’interno del mondo islamico pre-moderno”, ha riferito David Eisenberg, avvocato londinese autore di “Islamic Finance: Law and Practice“. Per ogni gruppo di matrice islamica che abbia mai nutrito ambizioni espansionistiche per i territori confinanti, “battere moneta è la prima cosa da fare”, ha aggiunto.
Foto 1. Rappresentazione di 1 dinar d’oro
Fonte: Associated Press