Dopo l’acquisto di Nest da parte di Google, non ci sorprende che la società di Mountain View faccia di nuovo parlare di sé. Dal laboratorio GoogleX a poco più di 500 metri dall’headquarter, il team di Sergey Brin, co-founder di Big G, dopo aver lavorato a progetti molto noti come i Google Glass e la self-driving car, ha ufficialmente annunciato delle lenti a contatto “smart”.
Come tutti sanno il diabete è un problema crescente della società occidentale dai tempi dei fast-food: infatti una persona su 19 nel mondo è affetto da diabete. Questo influenza la maggior parte delle attività giornaliere a breve e lungo termine, creando non pochi disagi. Il problema è la variazione del livello di glucosio nel sangue, che variando frequentemente durante il giorno, espone a un controllo costante i diabetici. Le Smart Contact Lenses di Google sono formate da un rilevatore di glucosio (attraverso il liquido oculare) e un minuscolo hardware wireless, all’interno di due lenti a contatto sovrapposte.
Le lenti sono in fase di testing ma l’annuncio è accompagnato dalla dichiarazione di aver già effettuato ricerche sul prodotto con la FDA americana, per avere validità scientifica. Secondo il Financial Times, Google avrebbe “rubato” alla University of Michigan, Babak Parviz: ricercatore che stava lavorando ad un progetto analogo all’interno dell’università. Sul blog ufficiale di Google, Brian Otis e il ricercatore hanno inoltre aggiunto che sono in corso i lavori per implementare il progetto con un prototipo che possa avvertire della variazione di glucosio chi indossa le lenti, con una fonte luminosa basata sulla tecnologia LED.
Le Google Smart Contact Lenses appartengono anch’esse alla wearable technology che è sulla bocca di tutti in questo momento. Ma aspettate: mentre i Google Glass sono ottimi per un uscita pomeridiana, lo Smartwatch è fantastico per farvi ammirare dagli amici, le Google Smart Contact Lenses risolvono un bisogno reale, senza essere un prodotto alla “ispettore Gadget”. Visto che numerose aziende stanno scommettendo sulla sperimentazione della wearable technology, e potendo vedere già numerosi trend, il passo di Google nel settore dell’health care potrebbe essere la scintilla per far esplodere il fenomeno?