Gsound, lo Shazam Made in Italy

Sono tanti e variegati i discorsi sugli effetti della tecnologia nel mondo della musica. Con i programmi di streaming è possibile ascoltare in qualsiasi momento le canzoni che si ritrovano catalogate in immensi archivi digitali. Ma forse non tutti conoscono ancora Gsound, l’applicazione sviluppata da pochi mesi dalla Axwave Inc.

Negli ultimi anni si è imposto un nuovo modo di vivere la musica che ha reso ancora più fruibile il prodotto; gli artisti stessi, sommersi da queste nuove modalità d’ascolto, devono adattarsi e il dibattito è apertissimo. Spotify, il più famoso servizio che offre streaming on demand, ad esempio è stato al centro di un scontro, subito ricomposto, tra Moby e Thom Yorke, leader dei Radiohead. Quest’ultimo è da sempre contrario al nuovo sistema che, a suo parere, non ripaga abbastanza i giovani artisti. D’altro canto il guru della musica elettronica ha paragonato il britannico ad un anziano che protesta contro i treni ad alta velocità, dichiarando di amare tutto ciò che permette alla gente di avere più musica nella propria vita.

Diverbio a parte è utile soffermarsi sull’ultima affermazione di Moby e constatare la grande “quantità” di musica che arriva alle nostre orecchie tutti i giorni. Questi infiniti impulsi sonori sono ormai decodificabili dai vari dispositivi mobili grazie ad applicazioni ad hoc, l’icona di Shazam difficilmente mancherà alla collezione di app degli amanti di musica e non. Da qualche mese Shazam non è sola nella sua proposta tecnologica.

Nel vasto panorama delle applicazioni simili la segnalazione non è casuale visto che Gsound è stata programmata da un team italiano che risiede a Palo Alto, nella leggendaria Silicon Valley californiana. Come Shazam, vengono utilizzate delle impronte audio per raccogliere ogni tipo di informazione, testi delle canzoni e video correlati su Youtube, a riguardo dei suoni ascoltati. Inoltre impiegando una tecnologia chiamata “3 in 1 sound recognition“, Gsound, prima volta in Italia, riesce a fare lo stesso lavoro di ricerca con film e serie tv; per ora questo particolare servizio è disponibile solamente per prodotti in lingua inglese anche se gli sviluppatori stanno lavorando per il riconoscimento di serie tv e film in lingua italiana e spagnola, probabilmente disponibili nelle prossime versione aggiornate. Come se non bastasse l’applicazione permette l’acquisto dei prodotti relativi alle ricerche su piattaforme come Amazon ed iTunes ai prezzi migliori disponibili sul mercato.

Altre funzioni molto interessanti sono: la possibilità di riconoscere la colonna sonora dei film riconosciuti e poterla acquistare tramite un link diretto, ritrovare una canzone immettendo poche parole del testo e la condivisione immediata dei risultati tramite i social network più famosi come Facebook e Twitter. La funzionalità è garantita e anche i meno esperti possono tranquillamente trovare le canzoni ascoltate grazie ad un’interfaccia grafica semplicissima e a un software che ben si presta ad un uso il più intuitivo possibile. Vi è anche l’opportunità di cambiare i colori del menù introduttivo e l’intero design richiama il mondo della musica, con un plettro bianco al centro della schermata che una volta cliccato avvia la ricerca.

Gsound, due settimane dopo l’uscita l’applicazione, è balzata al terzo posto in America nella classifica “Music and Song Recognition”, ed è entrata nella Top100 delle applicazioni musicali più scaricate. Recentemente, in sole sedici settimane, ha superato i 200.000 download e c’è grande attesa per la versione compatibile con il sistema operativo Android. Il continuo sviluppo, l’applicazione è giunta alla versione 2.1.0, permette di avere un database costantemente in crescita e vista la qualità del prodotto il numero di download è destinato a crescere ancora.

Photo credit: Filippey / Foter.com / CC BY-ND