Presentata ieri al Principe di Savoia, storico albergo milanese, la nuova guida Michelin ha fatto il suo debutto e ha già riscosso notevole successo. La sessantesima edizione della più famosa guida gastronomica italiana, nel tempo è diventata un solido punto di riferimento non soltanto per i palati più sopraffini, ma anche per semplici curiosi o amanti della buona, sana cucina.
La nuova edizione della rossa conta 332 ristoranti stellati distribuiti nel territorio italiano, di cui ben 27 nuovi locali insigniti con una stella. Nessun nuovo tre stelle, ma due ristoranti sono aggiudicati, invece, due stelle: la Taverna Estia di Brusciano, vicino a Napoli e Il Piccolo Principe di Viareggio. Ma oltre ai nuovi entrati, ci sono anche quelli che, per un motivo o per l’altro (tra cui, tristemente, anche la malaugurata “cessata attività”), la stella (o le stelle) le hanno perse. “L’Italia” ha riferito Michael Ellis, direttore internazionale delle guide “resta una delle destinazioni gastronomiche più dinamiche al mondo”.
Ma al Principe di Milano non si è solo presentata la nuova guida: è stato anticipato infatti che, il 7 novembre, verrà lanciata una nuova app che consentirà di consultare elenco e rencensioni dei ristoranti visitati da critici ed ispettori della guida Michelin 2015. Gli utenti potranno anche commentare e condividere la propria opinione, dando un concreto contributo all’esperienza di pre-consumo di ciascuno.
Nata nel 1956, la guida Michelin si è sempre preposta un unico obiettivo di fondo: guidare e orientare i viaggiatori. “Mangiare è una necessità. Mangiare intelligentemente è un’arte” diceva François VI, duca di La Rochefoucauld: alla prima, ci pensa lo stomaco; alla seconda, da sessantanni, Michelin.