Ci sono competizioni che lasciano il segno per la bizzarria dei partecipanti, altre che ricordiamo per il ricco montepremi finale e altre ancora che passano alla storia per lo smisurato talento dei partecipanti. La Hewlett Packard, arcinota multinazionale americana dell’informatica artefice di gran parte dei notebook e accessori per computer più noti, indice ogni anno una gara che unisce questi tre elementi in un denominatore comune composto da squadre o singoli appassionati e li occupa per due giorni in un’attività a loro congeniale: l’hacking!
Il termine hacking, riconducibile a un ampio spettro di attività, si riferisce al complesso di metodi, tecniche e operazioni in grado di accedere e alterare un sistema hardware o software. Inutile stupirsi, dunque, che abbia assunto un connotato del tutto negativo, col diffondersi delle tecnologie informatiche in giro per il mondo. Le competenze acquisite da un hacker relativamente al sistema operativo in cui opera e a quelli altrui, di fatto suoi obiettivi, sono così approfondite da renderlo in grado danneggiare, carpire dati riservati, interrompere il funzionamento di un’attività di sistema non di suo dominio.