«Bene, il nome ce l’abbiamo, l’idea anche…ora manca solo il logo!». Quando si tratta di aprire un nuovo business, sia esso un negozio, un ristorante, una startup, un’impresa di qualsivoglia genere, non si deve mai dare per scontato il momento di decisione del logo.
Nell’approccio visuale che caratterizza l’era tecnologica e del web, in un nuovo brand il nome ha la sua grande importanza, ma il logo gioca un ruolo altrettanto fondamentale. E’ il biglietto da visita dell’attività, il primo segno che rappresenta il business, il simbolo che salta subito all’occhio ed è vincente solo se impattante ed efficace. Pubblicità, applicazioni, account social, siti web, documenti: il logo sarà da porre ovunque, in rappresentanza completa di ciò che facciamo.
Come quando si incontra una persona o si prende in mano per la prima volta un libro: certo, saranno il carattere e la sostanza poi a contare, ma il primo impatto si gioca tutto su un livello visuale ed estetico. Anzi, quando non si presta la dovuta attenzione a certi dettagli, le conseguenze possono essere catastrofiche e ridicole. Ecco i 5 loghi più controversi e criticati di sempre!
1) AIRBNB
In molti hanno ricollegato il logo della piattaforma più famosa per cercare un alloggio economico alla forma dell’organo genitale femminile. Plausibile come interpretazione o solo un po’ maliziosa? Ben Wright, fondatore dello studio grafico di Londra che ha curato la creazione del logo, ha dichiarato alla BBC di non aver mai pensato a questa possibile visione. Saranno quel colore rosa e la forma morbida triangolare!