I 5 migliori multiplayer

Nel videogioco, anche come conseguenza del suo sviluppo negli anni recenti, la componente multigiocatore riveste un ruolo fondamentale. L’esperienza multiplayer è però da sempre centrale: dopotutto, già diversi cabinati Coin-op prevedevano un doppio sistema di input per due giocatori. Nel corso degli anni, quindi, i titoli multiplayer si sono trasformati in vario modo, raggiungendo livelli che, ancora oggi, sono ricordati per diversi motivi.

Grand Theft Auto Online

La serie GTA, lanciata nel 1997, è sempre stata in grado di portare innovazioni nel panorama videoludico: al suo esordio era un titolo fuori dagli schemi per l’enorme libertà concessa, mentre il terzo capitolo nel 2001 rivoluzionò il genere stesso dei videogiochi open world. Su queste basi non sorprende che GTA V, uscito nel 2013, sia stato in grado di creare un’esperienza multiplayer con pochissimi precedenti. L’enorme mappa della modalità storia viene utilizzata anche nel multiplayer, che consiste in una singola lobby popolata da fino a 30 giocatori: questi, nella massima libertà tipica della serie, possono comprare e gestire le più diverse attività economiche, collaborando tra di loro od ostacolandosi, creando un mondo di gioco decisamente sui generis. Il successo della formula è stato senza precedenti, rendendo il titolo il maggior successo di Rockstar e dimostrando come nella carriera da sviluppatore sia importante la capacità di innovare.

Call of Duty 4

Nel 2007, quando uscì il quarto capitolo, la serie CoD si era ormai ritagliata una posizione dominante tra gli altri shooter in prima persona, grazie al taglio cinematografico dei suoi livelli e a un comparto multigiocatore che, soprattutto nel secondo capitolo, si era dimostrato di ottimo livello. Il genere shooter, tuttavia, vantava tante altre validissime alternative, dai titoli ad ambientazione storica come Brothers in Arms o Medal of Honor fino ai grandi classici degli anni ’90 come Doom o Quake. Nel 2007, con il quarto capitolo, Call of Duty decise di spostarsi verso ambientazioni moderne, proponendo soprattutto nel multigiocatore un’esperienza con nuovi elementi di gameplay, come gli accessori per le armi. Ancora oggi, non a caso, si trovano server privati nei quali poter fare una partita, testimonianza del successo riscosso grazie alla svolta portata dal titolo all’intero genere.

Poker Online

In questo caso, dovendo indicare almeno simbolicamente una data, partiamo dal 1998: in quell’anno si tenne il primo torneo di poker online con vincite reali. Prima di allora, il poker era sempre stato praticato amatorialmente o in sale dedicate, ma il suo approdo su Internet ne ha fatto un vero e proprio videogioco multigiocatore, aprendogli uno scenario competitivo del tutto nuovo. Il poker online, infatti, ha tutti i vantaggi del videogaming: accessibile in ogni momento, nessuna necessità di particolari organizzazioni e la presenza di utili aggiunte, come i punteggi delle combinazioni e statistiche aggiornate. Negli anni si sono moltiplicati gli operatori che lo propongono, rendendolo una delle esperienze multigiocatore più praticate, ma le prime occasioni di giocare a poker online sono state un’evoluzione senza pari nella storia del gioco.

Fortnite

Non ci sono vie di mezzo, il titolo del 2017 si ama o si odia: quel che è certo è che si tratta di un videogioco in grado di diventare protagonista dello scenario eSport, catalizzando le attenzioni di un’enorme fetta di videogiocatori. Fortnite è il battle royale per eccellenza, caratterizzato da una grande mappa di dimensioni che progressivamente si restringono e da un numero elevato di videogiocatori il cui obiettivo è quello di essere l’ultimo a rimanere in vita. Il genere, vera e propria moda videoludica del recente passato, conta numerosi titoli, e persino modalità che lo emulano in titolo differenti; eppure, Fortnite è stato in grado di emergere tra tutti. La grafica cartoonesca e le costanti collaborazioni con altri franchise ne hanno fatto una delle esperienze multiplayer più singolari in circolazione, capace di relegare a ruoli di secondo piano altri titoli che, in termini di gameplay, non avevano poi troppe differenze.

Rocket League

Si potrebbero citare diversi multiplayer a tema calcistico o di corse; titoli però caratterizzati da una frequenza annuale che rende difficile trovare un momento di svolta in uno o nell’altro genere. Per cui, in conclusione, si può simbolicamente prendere in considerazione un’esperienza multiplayer che mette insieme i due generi: calcio e automobili. Rilasciato nel 2015, Rocket League risponde al bisogno di sapere cosa succederebbe se si potesse giocare a calcio guidando automobili: una domanda che, evidentemente, qualcuno si sarà posto. Il videogiocatore controlla una tra le tante vetture disponibili, capaci di saltare e dotate di turbo, e deve mandare il pallone nella porta avversaria, sfidando altri giocatori che cercano di fare lo stesso. La fisica del gioco, le collaborazioni con altri franchise famosi e più in generale l’esperienza di gioco sopra le righe hanno reso il titolo un multiplayer senza eguali, capace di creare una scena competitiva particolarmente attiva strizzando l’occhio tanto agli appassionati di calcio che a quelli di guida.

Smartweek

Smartweek è una testata digitale che nasce con l’obiettivo di raccontare tutto ciò che è legato al mondo della Finanza, dell’Economia, della Politica e dei Processi Innovativi su un piano nazionale e internazionale. Un posto dove imprenditori, startupper e manager possono trovare informazioni, consigli, risorse e intuizioni per gestire e far crescere le proprie idee e il proprio business.

Articoli Correlati